Terni, nella Lega volano gli stracci: randellata di Melasecche, due assessori lasciano il Carroccio

Qualche giorno dopo il faticoso accordo sul candidato sindaco del centrodestra a Terni, che sembra aver ricompattata la coalizione, nella Lega “volano gli stracci”. Due assessori leghisti della giunta Latini e un altro consigliere comunale lasciano il Carroccio e restano fedeli al sindaco Leonardo Latini.  Si tratta di Benedetta Salvati, vicesindaco attuale, Cristiano Ceccotti, assessore del welfare e Marco Cozza, consigliere comunale. “E’ arrivato il momento di esprimerci rispetto alla scelta politica della Lega: una scelta che ci porta a non riconoscerci più in questo partito”, annunciano i tre amministratori di palazzo Spada. Poi aggiungono: ” Fieri di raccontare quanto di buono è stato fatto in questi anni insieme a Leonardo Latini, sosterremo sempre il centrodestra anche senza avere una tessera di partito”.  Un divorzio pesante quello annunciato, che conferma il difficilissimo momento della Lega dell’Umbria e di quella ternana. Ma ad alzare i toni dello scontro ci pensa anche l’assessore regionale Enrico Melasecche. L’intramontabile Melasecche riserva una randellata all’attuale sindaco Latini, suo compagno di partito. La legnata è sui lavori al Caos, in particolare sulla rovina dell’ex palazzina del custode in via Campofregoso. Lo fa con un post su Facebook, un pò provocatorio, che procura l’indignazione del sindaco Latini. “Il progetto c’è, c’erano i finanziamenti, ma tutto sembra svanito nel nulla”, scrive Melasecche, ” fa male quando si passa lì davanti e lo scempio risalta subito agli occhi”. Subito dopo Melasecche aggiunge: “Sto facendo due elenchi dei problemi della città: da quelli più grandi ai più piccoli. E li donerò al prossimo sindaco affinché finalmente ascolti e ne faccia tesoro”. Stizzita e risentita la risposta immediata del sindaco Latini: “Viste le preoccupazioni sollevate comunico che i lavori sono stati affidati e che anche questa situazione si sta avviando a risoluzione”. Ma Melasecche non demorde e replica: “Mi fa molto piacere perché dopo circa quattro anni da quando i fondi si erano resi disponibili, la preoccupazione obiettivamente era più che giustificata”. Un rapido e pungente scambio di battute che testimonia lo stato di tensione che si vive nella Lega umbra e ternana.