Il “caro pane”, anche in Umbria rialzo oltre il 10%: le tasche dei cittadini sempre più povere

Il pane in Umbria non è mai stato così caro. Da sempre considerato un bene primario  rischia di diventare un lusso. E’ vero che è cresciuto dappertutto anche con incrementi maggiori ma il rialzo è forte e impatta sulle famiglie umbre. I consumatori parlano di un aumento intorno al 13%. Un rialzo dovuto in particolare all’invasione russa dell’Ucraina, che ha disturbato i mercati dal momento che la Russia e l’Ucraina sono stati grandi esportatori di cereali, grano, mais, semi oleosi. Secondo la Coldiretti il “caro pane” costerà alle famiglie italiane 900 milioni di euro. Un costo che peserà molto sui bilanci delle famiglie. Dal grano al pane i prezzi aumentano più di dieci volte a causa dei rincari record di energia, mangimi e fertilizzanti , aumenti che impoveriscono le tasche dei cittadini e, sostengono gli esperti, danneggiano gli agricoltori. ” Un chilo di grano – sostiene Coldiretti – viene pagato oggi agli agricoltori intorno ai 36 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto a consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro”. Secondo l’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico un nucleo di quattro persone si ritrova a spendere solo per il pane e cereali ben 175 euro in più rispetto all’anno scorso. Mentre il prezzo del pane continua a salire, quello della benzina ieri – anche in Umbria – è sceso al minimo. Nei distributori di Perugia e delle altre città umbre il prezzo della benzina ieri è sceso ai minimi. La verde in modalità self service è calata a 1,7 euro al litro, in alcune stazioni di servizio anche sotto 1,7. Il prezzo del gasolio è sceso a 1,8-1,809 al litro. Anche il gas ha chiuso in calo a 175,5 euro al megawattora (-6,55%). C’è però un ulteriore elemento che mette in crisi le famiglie umbre come nel resto del Paese: il potere di acquisto si è ridotto ancora. L’inflazione, infatti, è salita sopra il 6% e di conseguenza la crescita del cosiddetto “carrello della spesa” si è portato a + 9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984.