Jp Industries, la proposta: “Imbottigliamo acqua nello stabilimento”

NOCERA UMBRA – “Anche agosto 2019 è arrivato e per i lavoratori ex A. MERLONI e oggi J.P industries questo mese significava ferie e riposo ma da anni a causa di una situazione paradossale come la vertenza J.P. anche il mese di agosto è divenuto come tutti gli altri. una cosa è certa, se i lavoratori avessero avuto alternative valide  e solide di lavoro dopo tutto questo tempo,  oggi della j.p Industries, oggi non se ne sarebbe parlato più”. Questo è il pensiero di Luciano Recchioni della fiom- cgil che analizzando la vertenza j.p. dopo l’ultimo atto messo in campo dalla proprietà attraverso il ” concordato in bianco “, ritiene “che nessun nodo sia stato sciolto e che anzi questa estate climaticamente già difficile, rischia di accelerare procedure di certo non favorevoli per i lavoratori. Chiaramente questa vertenza prima o poi un epilogo lo dovrà per forza  avere ma vedere tutti gli sforzi vanificati come i soldi utilizzati  per gli ammortizzatori sociali e quelli persi dai lavoratori per cercare di  aiutare l’azienda a venire fuori da questo tormentone quale è stato ; piano industriale si, piano industriale no , fa veramente male. A proposito di soldi, vorrei ricordare che in questi anni gli ex A. MERLONI da ottobre 2017 hanno perso lavoro e ammortizzatori mentre per chi in questi anni ha fatto solo cassa integrazione ha rimesso  150 /200 mila euro a testa. Pertanto i dati catastrofici  che emergono sulla fascia appenninica inerenti ai redditi ed ai posti di lavoro, molto dipendono da questa situazione. In attesa quindi di capire l’evoluzione e cosa ci attende , l’economia locale continua a perdere i pezzi. Pochi giorni fa anche il distributore di carburante posto a 300 metri dalla ex A. MERLONI ha chiuso, di fronte a questa desertificazione di lavoro e purtroppo anche di idee, provo a lanciare una ipotesi. In diverse occasioni ho avuto modo di parlare di una sorgente di acqua del comune di Nocera Umbra scambiata con la costruzione di uno stabilimento della A. MERLONI. Considerando quindi che quelle condizioni non ci sono più, non vedo alcuno scandalo  se quella sorgente torni in mano a Regione e Comune e perché no, non iniziare ad imbottigliarla nello stabilimento di colle e i proventi restituirli ai cittadini sotto forma di taglio delle tasse e/o utilizzarli per creare condizioni favorevoli a chi vuole investire sul territorio? Certamente non è la soluzione per 350 persone me da qui si potrebbe iniziare visto anche la proposta lanciata dal presidente della regione Umbria F. PAPARELLI di creare un area di crisi complessa”.