La via stretta di Andrea Romizi, gelido post voto e la tentazione di smarcarsi da Forza Italia

Per ora le parole sono concilianti ma l’insofferenza è evidente. Per alcune settimane prevarrà ancora la linea del silenzio su tutto ma qualcosa inizia a filtrare tra i suoi più stretti collaboratori. Andrea Romizi, Sindaco di Perugia, l’ha presa male: non solo per non essere stato preso in considerazione alle ultime elezioni politiche ma anche per il trattamento riservato al suo entourage. Aver sacrificato la Fiammetta Modena per Catia Polidori (capolista plurinominale Camera dei Deputati) è stato – più o meno – un affronto che non si aspettava. Le sue indicazioni, da Sindaco del capoluogo umbro e segretario regionale di Fi, sono state completamente ignorate. Un pò troppo per chi ha spianato la strada al successo del centrodestra in Umbria. Poi, ci sarebbe stato anche lo smottamento elettorale di “Progetto Perugia”, la sua vera creatura politica, che avrebbe riversato i suoi consensi sul “Terzo polo”. E non solo. Il vicepresidente della giunta regionale, Roberto Morroni, sgomita sempre di più e si allarga a macchia d’olio sul territorio mentre Raffaele Nevi si conferma un fedelissimo di Antonio Tajani, prossimo ministro del governo Meloni e numero due del partito dopo Berlusconi. Fra meno di due anni terminerà il suo secondo mandato da sindaco e l’unica via che gli resta è quella delle regionali del 2024. Elezioni che si terranno appena quattro mesi dopo dalla sua uscita da Palazzo dei Priori. Non è un mistero che i vertici perugini di Fdi pensano a lui come candidato presidente, i rapporti con Prisco e Squarta sono profondi e antichi, tra di loro c’è vera amicizia e stima. Nel suo entourage qualcuno si chiede: è preferibile arrivarci come massimo dirigente di Fi o da civico ? Il ragionamento è semplice. Restare con Forza Italia, ormai un partito con pochi consensi in città, potrebbe rivelarsi controproducente per diversi motivi: rischia di perdere il consenso dei civici; mette più in difficoltà Fratelli d’Italia nel sostenere la sua candidatura a governatore dell’Umbria; sarebbe costretto a fare i conti con i desideri di Nevi (candidare alla regione il sindaco di Amelia, nonché presidente della provincia di Terni, Laura Pernazza) e con le ambizioni di Morroni. In poche parole un bel rebus. Può veramente succedere di tutto con molti pezzi di Forza Italia – a cominciare da Fiammetta Modena –  pronti a condividere le scelte del primo cittadino. Alla fine potrebbe veramente avvenire che Romizi fa i bagagli e lascia Forza Italia per dar vita ad un ambizioso cantiere civico. Un movimento a due cifre che farebbe l’esordio alle prossime elezioni comunali di Perugia (primavera 2024) in attesa di candidarsi a governatore tre-quattro mesi dopo. Una volta completato il percorso potrebbe arrivare anche l’abbraccio con Fratelli d’Italia. Per adesso si tratta di voci non confermate ma – come dice il proverbio – alla fine tanto tuonò che piovve.