L’Umbria volta pagina, si ferma l’onda populista: male Lega e 5 Stelle, non sfonda Fdi . Boccata d’ossigeno per il Pd

Anche in Umbria, come nel resto d’Italia, l’onda populista si è indebolita. Il vento delle politiche del 2018 e delle regionali del 2019, innalzato dal trionfo leghista, non c’è più. L’esito del voto nelle tre più grandi città (Assisi, Città di Castello) è chiaro e inequivoco: è la Lega a uscire battuta sonoramente da queste elezioni.  Ma anche Fratelli d’Italia non può brindare. Il primo voto del dopo pandemia ridimensiona anche i grillini; il Pd – pur perdendo consensi – trova motivi di conforto nei risultati e il centrosinistra intravede un raggio di sole dopo anni di pioggia battente. Il centrosinistra da oggi sa che in Umbria la destra è battibile, che arruolare forze civiche è fondamentale e che i candidati fanno la differenza. Basta guardare ad Assisi per capire come si fa. Il centrosinistra però non deve ora commettere l’errore di illudersi di essere tornato maggioranza in Umbria. La strada è ancora lunga ma il segnale è arrivato: il centrodestra è più fragile e incerto. Dal derby della destra, invece, non arriva il sorpasso: Fdi avanza e si ritrova a un passo dal Carroccio, che finora  guardava dall’alto in basso all’alleato. Il centrodestra esce di scena ad Assisi e Città di Castello e va al ballottaggio a Spoleto,  dove Sisti (centrosinistra) è in vantaggio su Grifoni (Fdi).

CITTA’ DI CASTELLO –  Sarà ballottaggio nel capoluogo tifernate tra Luca Secondi e Luciana Bassini. Si tornerà così alle urne il 17 e il 18 ottobre senza centrodestra, clamorosamente estromesso dalla corsa. Luca Secondi (Pd, Psi, Sinistra per Castello e Secondi sindaco) ha ottenuto il 33,8% (6.391 voti), Luciana Bassini (M5S, Castello Cambia, Sinistra civica progressista, Unione civica tiferno e Civici x) il 23,53% ( 4.850 voti), Roberto Marinelli (Lega, Autonomi e Partite Iva, Marinelli sindaco) il 21,6%  (4.476 voti), Andrea Lignani Marchesani (Fdi, Fi e Castello civica) 21,13% (4.353 voti).  Per quanto riguarda le singole liste c’è il flop della lista socialista di Luciano Bacchetta che si ferma sotto il 10% (21,5% nel 2016), il Pd si avvicina al 17% (29,3% nel 2016), buon risultato per la lista del sindaco (7,1%). Nel centrodestra  Fratelli d’Italia prende circa il 12%( 5,6% nel 2016) , la Lega  12,5% ( 11,7% nel 2016) e Fi 4,3% ( 4,1% nel 2016). Comunque, rispetto al 2016 il Pd passa da 6.250 voti ai 3.243 di ieri; i socialisti di Luciano Bacchetta da 4.600 a meno di 1.800; i grillini da 1.450 a 438; la Lega da 2.494 di cinque anni fa ai 2.388 di ieri; Fratelli d’Italia dai 1.186 del 2016 è passato ai 2.298 di ieri.

SPOLETO – Sarà ballottaggio tra Andrea Sisti (centrosinistra) e Sergio Grifoni ( Fdi e due liste civiche). Il risultato più drammatico è stato quello della Lega che in tre anni è passato dal 18,49% dei consensi (2018 elezioni comunali) al 5,27% di ieri. In voti assoluti da 3.186 del 2018 a 856 di ieri. Un vero e proprio tracollo. Forza Italia si è fermata al 5,58%, Fratelli d’Italia cresce ma non va oltre il 9,08 con 1474 voti validi.  E’ la lista civica di Gianmarco Profili a spingere Sergio Grifoni al ballottaggio conquistando il 10,58% dei consensi, pari a 1717 voti. Bene anche Diego Catanossi, il giovane professore di filosofia, vicino ad Azione di Carlo Calenda, che raggiunge il 9,51% con la sua lista “Spoleto 2030”. Maria Elena Bececco, invece,  ottiene un buon 11,43% che però non gli consente di arrivare terza. Infatti, subito dopo Sisti e Grifoni si piazza Giancarlo Cintioli con quasi il 13%.  Male il M5S con un misero 4,09% Contiene le perdite il Pd che si ferma al 13,27% contro il 20,6% del 2018.