Non ci fu nessun atto illegittimo: la giunta Marini agì con assoluta correttezza

Non c’è stato nessun incarico legittimo nella nomina dell’ex direttore Arpa, Walter Ganapini. L’ex giunta regionale di Catiuscia Marini ha agito rispettando pienamente la legge. Lo ha stabilito la Corte dei Conti dell’Umbria che ha assolto la Marini e i membri della sua giunta, Carla Casciari, Vincenzo Riommi, Fernando Cecchini, Stefano Vinti, Silvano Rometti e Fabio Paparelli. Assolti anche i funzionari e dirigenti della Regione che si occuparono della istruttoria della pratica: Daniela Rossi, Giampiero Antonelli, Cinzia Balorchia, Catia Bertinelli, Stefano Strona e Stefano Guerrini. La Procura della Corte dei Conti aveva invece ipotizzato un danno erariale di 228 mila euro.  Ancora una volta l’ex giunta Marini viene giudicata e assolta con citazioni in giudizio che finiscono nel nulla. A centro dell’indagine c’era la proroga con la quale la giunta regionale di allora aveva deciso di proseguire il rapporto con il direttore di Arpa, Walter Ganapini. Una proroga che la procura contabile riteneva illegittima visto il raggiungimento dei requisiti per la pensione dell’allora direttore Ganapini. La tesi della procura però è stata sconfessata dal collegio giudicante. Tra l’altro ci sono stati due pareri pro veritate di Arpa affidati ad altrettanti legali che consideravano corretta l’assegnazione dell’incarico. La Marini e il resto degli indagati hanno sempre rivendicato la correttezza della decisione e la trasparenza delle procedure seguite. La sezione giurisdizionale dell’Umbria della Corte dei Conti ha accertato l’insussistenza di qualsiasi profilo di antigiuridicità nell’operato degli amministratori e ha riconosciuto la correttezza della giunta Marini. Soddisfazione è stata espressa dall’ex presidente Marini e dal suo legale Nicola Pepe.