Non solo Covid, chi si occupa degli altri malati ? La nuova normalita’ della Tesei e il Piano Sanitario

Il ritorno a settembre proporrà in maniera decisa il riacutizzarsi delle patologie croniche.  È arrivata quindi, anche in Umbria, l’urgenza di occuparsi non solo dei pazienti Covid ma di tutti gli altri malati: gli oncologici, i cardiopatici, chi ha malattie neurologiche e patologie croniche.  Sono malati “dimenticati”, con situazioni che si stanno riacutizzando e che rischiano di aggravarsi in modo irrimediabile. Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione e cardio vascolare del San Raffaele di Milano, sintetizza l’attuale situazione così:” Bisogna tornare a seguire chi sta davvero male”. Mentre oggi tutti sono concentrati a rincorrere il Covid si registrano patologie croniche che aumentano e non trovano la necessaria assistenza. A cominciare dagli anziani che devono essere curati al meglio per tutte le loro patologie. In questo anno e mezzo anche in Umbria, a cominciare dagli ambulatori del Santa Maria della Misericordia di Perugia,  sono state decise molte interruzioni dei servizi che garantivano la continuità terapeutica e il controllo della condizione clinica del paziente. Una situazione che si è prolungata anche nella seconda e terza ondata della pandemia con ricadute importanti in termini di accesso alle cure. A fine maggio la giunta regionale dell’Umbria ha approvato una delibera per il ripristino delle attività ordinarie di tutta la rete ospedaliera. La presidente Tesei, nel corso di una conferenza stampa, definì l’atto approvato come ” un ritorno verso una nuova normalità”. In realtà a tre mesi di distanza la situazione presenta problemi non risolti con servizi ancora non in piena funzionalità.  Si lamentano i malati, protestano i sindacati e il personale sanitario è sempre più sotto stress.  Le assunzioni promesse non sono arrivate, la riorganizzazione vera e propria dei servizi non c’è stata e tutto viene rinviato al prossimo piano sanitario.  Un piano che con il passare del tempo assomiglia sempre più ad un elenco di promesse o impegni che di fatto rischiano di restare sulla carta. Per annunciare il ritorno alla normalità la Tesei scelse come località Spoleto che, a suo parere,  rappresentava ” un luogo  simbolico della lotta al Covid”. Nel frattempo sono passati tre mesi e nulla di particolare è successo. Anzi, ci sono state proteste vibrate da parte di molti territori con diversi sindaci, di qualsiasi schieramento politico, in marcia su Perugia direzione Palazzo Donini-Palazzo Cesaroni. E la Tesei ? Ha rassicurato tutti , garantendo ai primi cittadini del Trasimeno, di Todi-Marsciano, Terni, Norcia, Spoleto, Foligno, Narni-Amelia che tutte le loro richieste saranno inserite nel nuovo Piano sanitario. A Terni si farà il nuovo ospedale, Spoleto tornerà ad essere un’ospedale della rete dell’emergenza con tutti i servizi presenti prima del Covid, Foligno crescerà ancora e si consolidera’ come terzo polo della regione, Pantalla non si tocca e riavra’ i suoi reparti, Norcia con i soldi della ricostruzione tornerà ad avere un presidio ospedaliero più bello di prima e Narni-Amelia potranno presto realizzare il nuovo ospedale. Tutto questo e altro sarà previsto dal nuovo Piano sanitario. A dir la verità l’assessore Luca Coletto, politico navigato, con i suoi interlocutori si mostra sempre un po’ più prudente. C’è una cosa di cui non si hanno più notizie: la nuova convenzione fra Università e Regione. Il Rettore Maurizio Oliviero e la governatrice Tesei avevano annunciato in pompa magna, quasi due anni fa,  che in pochi mesi sarebbe stata firmata. Non è stato fatto ancora nulla e sulla vicende è sceso un silenzio tombale. Ora però è giunto il momento di dire basta a “bollettini e conferenze” – come ha ricordato pochi giorni fa Zangrillo – e pensiamo agli altri malati. Quei malati dimenticati, con patologie croniche,che rischiano di aggravarsi in modo irrimediabile.