Opera del Duomo di Orvieto, intromissioni e corsa ai posti del Cda: l’ira del vescovo e i ritardi di Piantedosi. Cosa sta succedendo nella città delle rupe di tufo ?

La politica è restata sempre fuori dalle nomine del Consiglio di amministrazione dell’Opera del Duomo di Orvieto. Del resto è un ente autonomo avente il preciso compito di provvedere alla manutenzione e alla conservazione della Cattedrale e dell’amministrazione dei suoi beni, compreso il bellissimo Museo. L’Opera del Duomo di Orvieto ha un’origine religiosa e le sue origini si identificano con il cantiere.  La sua gestione è affidata ad un Consiglio di Amministrazione, di durata triennale, composta da sette membri residenti nel comune di Orvieto e professanti la religione cattolica, nominati dal Vescovo (due membri) e dal Ministro dell’Interno, sentito l’Ordinario diocesano (cinque membri). L’attuale Consiglio di amministrazione, presieduto dall’ingegnere Andrea Taddei, è scaduto e si attende il rinnovo. Questa volta però c’è qualche intoppo, si respira nell’aria qualcosa di sgradevole e il clima si fa pesante. Non ci sarebbe più quella leggerezza degli anni passati, qualcosa o qualcuno sta rovinando la storica coesione che sempre c’è stata intorno alla Fabbriceria di Orvieto. Qualcuno parla di intromissioni insopportabili e impensabili fino a qualche anno fa, quando il ministro dell’Interno decideva in totale sintonia con il vescovo della città. Quando i partiti restavano fuori dalle scelte e gli orvietani difendevano l’autonomia dell’ente. Quando il sindaco della città non si impicciava delle nomine. ” Non sento il profumo dell’incenso, ma l’odore acre del fumo di Satana, alimentato dalla smania di prenotare, persino nei sacri palazzi, i primi posti che, sentito il vescovo, il ministro dell’Interno assegna a chi ne ha titolo ecclesiale e merito civile”, ha denunciato pubblicamente monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi. ” Con queste operazioni – ha aggiunto il vescovo – si contribuisce a ridurre il Duomo a uso profano, come già è avvenuto per il Reliquario del Sacro Corporale”. Parole pesanti, parole come pietre. Cosa sta succedendo nella città delle rupe di tufo ? Il chiacchiericcio è tanto, forse pettegolezzi.  Chissà.  Mai, come questa volta, intorno all’Opera del Duomo c’è stato tanto brusio. C’è chi parla di cene, di un assessore/a  regionale particolarmente presente nella città e di uno stimato medico orvietano impegnato a mediare. Cosa c’è da negoziare ? Chi vuole prenotare i primi posti della Fabbriceria ? Perché il ministro Matteo Piantedosi continua a prendere tempo ? Con il passare dei giorni cresce il chiacchiericcio e Satana tenta gli uomini al male per impossessarsi dei primi posti dell’Opera del Duomo.