Ospedale di Spoleto, farmaco scambiato per errore dopo intervento alla cataratta: quattro pazienti restano ciechi ad un occhio

Un farmaco scambiato per errore e quattro pazienti restano ciechi in un occhio. E’ successo otto anni fa all’ospedale di Spoleto dopo un intervento chirurgico alla cataratta. A distanza di otto anni un infermiere e una caposala si trovano ora davanti alla Corte dei Conti per rispondere dell’errore che ha avuto conseguenze pesantissime per i quattro pazienti. Ai due operatori sanitari i giudici contabili chiedono 500 mila euro di risarcimento, esattamente quanto l’Azienda sanitaria Umbria 2 ha già versato ai quattro pazienti rimasti ciechi in un occhio. A procurare il grave danno è stato l’impiego di bicarbonato di sodio anziché della soluzione salina bilanciata a uso oftalmico. Il farmaco sbagliato è stato preso nell’armadietto in cui avrebbe dovuto trovarsi quello giusto. Le confezioni dei due medicinali sarebbero quasi identiche. Forse proprio questo particolare potrebbe aver ingannato l’infermiere. Un abbaglio che però ha avuto conseguenze gravissime sui quattro pazienti. La difesa dei due professionisti, gli avvocati Lietta Calzoni del foro di Perugia e Massimo Marcucci del foro di Spoleto, hanno rappresentato ai giudici che in quel periodo all’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto non esisteva un protocollo di gestione dei farmaci che è stato adottato solo nel 2017. I due legali hanno, inoltre, espresso “sorpresa” per il mancato coinvolgimento di altre figure professionali contestando alla Procura della Corte dei Conti di aver citato solo la parte più debole della catena.