Pd, impasse sui candidati di Città di Castello e Spoleto. Bori presenta la nuova segreteria, Meloni verso la presidenza del gruppo in Regione

Pd, impasse sui candidati sindaco e tensione sulla scelta del nuovo capogruppo in Regione. Per ora non è stato convocato nessun vertice di coalizione in vista delle elezioni amministrative  mentre rischia di complicarsi la sostituzione di Bori a Palazzo Cesaroni. Si rincorrono sempre di più le voci di divisioni e contrasti tra le diverse anime del partito. Andiamo per ordine, iniziando dalle scelte dei candidati sindaco in vista delle prossime elezioni comunali , che si terranno tra il 15 settembre e il 15 ottobre. L’appuntamento riguarda diversi comuni umbri, tra cui Assisi, Città di Castello e Spoleto. Lasciando da parte Assisi dove il PD sarà costretto, senza troppi giri di parole, ad andare a rimorchio di Stefania Proietti e provare a mettere in piedi una buona lista ( cosa non semplice e scontata), nelle altre due città la situazione resta complicata. A Città di Castello rischia di ritrovarsi in un vicolo cieco mentre a Spoleto prende sempre più corpo l’ ipotesi di cedere il passo a qualche candidato civico. Un pasticcio che conferma le difficoltà dei democratici umbri proprio mentre il neo segretario regionale Tommaso Bori sta per annunciare la nuova segretaria che si annuncia ” blindata”. Mercoledì o giovedì si conoscerà la linea scelta dal nuovo numero uno dei democratici umbri.  A Città di Castello il PD rischia di ritrovarsi senza alleati, a cominciare dai socialisti di Luciano Bacchetta. Secondo i ben informati l’attuale sindaco sta pensando ormai di candidare il suo vice, Luca Secondi (pd), in una coalizione ampia che prevede non solo la presenza dei civici, Italia Viva e Azione ma anche quella di pezzi del centrodestra . Infatti, nello schieramento avversario sta perdendo posizioni la candidatura di Andrea Lignani Marchesani (Fdi) considerato dagli alleati troppo ” divisivo”. In realtà la Lega di Riccardo Augusto Marchetti, deputato tifernate, punta ad una candidatura civica gradita e non troppo distante dal partito. E’ chiaro che questo atteggiamento sta creando tensioni tra gli alleati con Fdi infastidita e pronta a fare le pulci minuziosamente a tutte le candidature, anche  civiche tout court, che saranno proposte dai leghisti. Nel Pd  non sanno che pesci pigliare e, in molti, temono la solitudine elettorale. Chi non teme nulla di tutto questo è il consigliere regionale Michele Bettarelli mentre sembra che la ex leader tifernate Fernanda Cecchini sia favorevole ad un atteggiamento più prudente. La strada, salvo sorprese, è per adesso senza uscita. Non va meglio a Spoleto dove il partito democratico fa un passo avanti e due indietro: niente candidato ancora, nessuna coalizione e tanta tattica. Dopo la rinuncia di Trippetti tutto è in alto mare e, secondo voci di corridoio, due sarebbero le soluzioni con la prima favorita: candidato sindaco espressione dei civici (Sisti Andrea ?) oppure alla fine si chiederà al segretario Lisci di scendere in campo. Quest’ultimo, almeno ufficialmente, ha detto di non essere interessato ma in molti fanno che in realtà è l’opposto: sotto sotto il segretario del Pd ci sta pensando anche se il suo obiettivo resta quello delle prossime regionali. Le due cose comunque non sono alternative, anzi la prima può favorire la seconda anche in caso di sconfitta. Una situazione complessiva, quindi, di stallo che non trova via d’uscita nemmeno in realtà più piccole ma importanti per la dimensione della nostra regione, come Amelia e Montecastrilli. Tutto questo in un quadro complicato dove i sondaggi continuano a dare un centrodestra in crescita e un centrosinistra che arranca. Il trend è abbastanza chiaro: agguerrita è la battaglia per la leadership tra Lega e Fratelli d’Italia nel centrodestra, dove la differenza ormai è di pochi decimali, ma consolida la forte crescita dei consensi nel partito di Giorgia Meloni. Anche in Umbria la Lega mostra un lento ma costante cedimento, il Movimento 5 Stelle continua la marcia in discesa mentre il Pd è ancora sotto la percentuale di consenso ottenuto nelle Europee del 2019. Il centrodestra in Umbria è abbondantemente sopra il 50% rispetto ad un centrosinistra che fa fatica a creare una coalizione capace di competere. I partiti centristi ( Italia Viva, Azione di Calenda e + Europa) raggiungono percentuali irrilevanti. Il Pd, inoltre, è chiamato ad una scelta molto delicata: l’individuazione del nuovo capogruppo in Consiglio Regionale che dovrà prendere il posto di Tommaso Bori. Anche su questo fronte si rischia l’ennesima rottura con conseguenziali polemiche destinate a durare per diverso tempo. A Palazzo Cesaroni le voci di corridoio danno Simona Meloni pronta a lasciare l’ufficio di presidenza per andare a guidare il gruppo dei democratici, con Michele Bettarelli pronto a salire sullo scranno di vicepresidente dell’Assemblea legislativa. Assetto che non piace a Donatella Porzi che , a sua volta, dopo essere stata esclusa all’inizio, punta proprio al posto lasciato libero da Bori e in subordine a quello dell’ufficio di presidente come vice. Saranno settimane calde le prossime, destinate ad alimentare nuove e infuocate polemiche in casa Pd.