Perugia, sgominata la banda degli orologi di lusso: 7 arresti per oltre 50 truffe

Sette misure cautelari in carcere e una misura dell’obbligo di dimora nei confronti di sette persone residenti nella provincia di Napoli. E’ il bilancio di una operazione della polizia di Stato di Perugia, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo umbro. L’accusa è pesante: associazione a delinquere finalizzata alle truffe. L’attività investigativa è nata dalla denuncia di un perugino che, dopo aver messo in vendita un orologio di notevole valore su un noto sito di e-commerce, è stato contattato da un acquirente interessato. L’accordo raggiunto prevedeva il pagamento con un assegno circolare di oltre otto mila euro, successivamente rivelatosi falso. Le indagini sono state affidate al Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale di Perugia. Dalle indagini è emersa l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale composto da uomini e donne, legati da vincoli familiari, specializzato nell’acquisto di accessori di lusso, in particolare orologi di valore, con assegni circolari contraffatti. Il vertice dell’organizzazione si trovava rinchiuso nel carcere di Poggioreale a Napoli. Il capo, nonostante la detenzione,  riusciva a dirigere il gruppo criminale attraverso l’uso di cellulari. Teneva i contatti con i complici e con le stesse vittime delle truffe. Il modus operandi dell’organizzazione era scientifico e collaudato. Inizialmente, svolgevano una attenta “ricognizione” delle piattaforme di e-commerce per individuare oggetti di valore e gli inserzionisti. Subito dopo stabilivano un contatto telefonico per conquistare la fiducia dei venditori, utilizzando assegni falsi. L’ultima fase prevedeva l’incontro presso la filiale bancaria della vittima, dove consegnavano l’assegno. L’attività investigativa ha individuato circa 50 truffe per un profitto illecito di quasi 600 mila euro in pochi mesi. Questa mattina è scattato il blitz della polizia con nove perquisizioni, compresa quella presso il carcere dove è detenuto il presunto capo dell’organizzazione. Sei della banda sono stati arrestati e portati in carcere, uno risulta ancora irreperibile. Numeroso materiale è stato sequestrato nelle abitazioni degli indagati.