A Spoleto altre cento famiglie rimaste sfollate

SPOLETO – A seguito di sopralluoghi effettuati negli ultimi tre mesi, in maniera più approfondita, altre cento famiglie hanno dovuto lasciare le proprie casa per i danni provocati dal sisma. E al danno si aggiunge anche la beffa a causa dei ritardi nei tempi di erogazione del contributo di autonoma sistemazione (cas). Nel complesso sono circa seicento le famiglie spoletine con l’abitazione di residenza inagibile a causa dei terremoti del 2016 su cui, soltanto ora, si sta chiudendo la fase di certificazione del danno, attraverso le schede Aedes, che possono essere presentate fino a fine mese, pena la perdita del contributo. È lo stesso Comune a rendere noti gli ultimi dati sui terremotati residenti in città. E ormai da diversi giorni i riflettori si sono riaccesi sull’amministrazione locale perché sono numerose le famiglie che attendono di riscuotere il contributo per l’autonoma sistemazione, che ha una base mensile ma viene erogato con ritmi ben più lenti. All’appello mancano ancora i mesi di dicembre e gennaio. E a causa delle novità introdotte dalla Regione nel sistema informativo di gestione dei contributi, si sono dilatati i tempi, complicando la vita di chi ha dovuto lasciare la propria abitazione lesionata e prenderne in affitto un’altra. In questo senso, le modifiche varate dalla Regione prevedono l’inserimento di informazioni sul proprietario dell’immobile in cui ci si è trasferiti, motivo per cui i tempi per l’erogazione del cas si sono ulteriormente allungati. E dal Comune è arrivata la comunicazione che “i mandati di pagamento per dicembre e gennaio saranno perfezionati e inviati alle banche entro marzo”, mentre per il bimestre successivo si conta di versare il contributo entro aprile, purché “la Regione provveda all’erogazione tempestiva dei fondi”. Una notizia confortevole di fronte a una marea di disagi per seicento famiglie spoletine.

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