Abitanti del capoluogo umbro in calo tra pochi nati e fuga dei lavoratori

PERUGIA – Il capoluogo umbro sta perdendo abitanti. Secondo le ultime stime, il differenziale tra il numero di abitanti dell’ultimo periodo del 2017 e i residenti di gennaio 2018 è calato di 1.176 unità, con un passaggio da 166.676 a 165.500 abitanti. Le cause sono principalmente di due ordini: una è legata alla mancanza di lavoro e la relativa fuga verso altre città o all’estero e l’altra al calo del tasso di natalità. Il declino demografico è confermato anche dal calo dei nuovi nati: 1.111 contro i 1575 decessi. Un saldo negativo di ben 464 abitanti solo a Perugia. Inoltre i numeri parlano di una perdita di posti di lavoro pari a 40mila dall’inizio della crisi. Calano i figli, e i residenti, e sono sempre più le persone che si cancellano dalle liste dell’anagrafe umbra (il numero dei nuovi iscritti è 3427 persone, la cancellazioni 4134) per andare altrove. L’Istat inoltre ha certificato che oltre al calo di persone, in Umbria diminuisce anche la ricchezza materiale. E il quadro che si prospetta è inquietante: meno popolazione, più comuni spopolati, meno forza lavoro, territori abbandonati, il rischio di una sostituzione di tradizioni e cultura, meno sviluppo e futuro incerto. Insomma occorrono politiche immediate volte al recupero di abitanti nel Cuore d’Italia.

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