Aeroporto, Leonelli (Pd) presenta una mozione: “Cambiamo tutto”

PERUGIA – Il consigliere regionale Giacomo Leonelli (PD) ha presentato all’Assemblea legislativa una mozione con cui impegna la Giunta a “promuovere un superamento del Cda attuale della società di gestione dell’Aereoporto internazionale dell’Umbria-Perugia San Francesco di Assisi, Sase Spa, al fine di avviare una fase nuova per il futuro dello scalo”.

L’atto chiede anche di “promuovere verso i Comuni soci, a cominciare da quello di Perugia, un confronto teso a far aumentare i loro investimenti, in termini di maggiori risorse, per accrescere la competitività dello scalo; a sviluppare una connessione intermodale con la rinnovata ferrovia ex Fcu, che consentirà dal 2020 un collegamento Perugia-Roma in meno di due ore; a farsi promotrice di un tavolo straordinario di confronto istituzionale tra tutti gli enti locali e il mondo imprenditoriale regionale al fine di realizzare una strategia di sviluppo pluriennale tesa a consentire allo scalo una programmazione economico-finanziaria tale da sostenere lo sviluppo dell’aeroporto”.

“La composizione della compagine sociale – si legge nell’atto firmato da Leonelli – prevede la partecipazione della Regione Umbria tramite Sviluppumbria per il 35,96 per cento, di Camera di Commercio di Perugia per il 37,64 per cento e le rimanenti quote suddivise tra soci pubblici per il 9 per cento circa (Comune di Perugia 6,25) e soci privati per il 18 per cento circa. A più riprese è stata confermata l’importanza strategica dell’aeroporto sia come hub di collegamento per la comunità regionale sia come volano turistico–ricettivo fondamentale per la crescita economico-culturale dell’Umbria e tale centralità dell’aeroporto è da intendersi in stretta connessione con altri progetti di miglioramento dei trasporti per la nostra regione come quello della fermata dell’alta velocità, già in essere dal febbraio di quest’anno, e l’ammodernamento della Fcu nonché la sua presa in carico da parte di FS nella tratta Perugia-Terni”.

“L’aeroporto in oggetto – prosegue Leonelli – è stato oggetto di grandi investimenti tra il 2010 e 2012, pari a ben 42,5 milioni di euro, di cui circa 27 messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito dei programmi per le celebrazioni dei 150 anni di unità nazionale, 12 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Umbria, e circa 3,4 milioni da parte di Enac. Accanto a queste risorse, la Regione Umbria, tramite Sviluppumbria, è stata insieme alla Camera di Commercio e alla Fondazione Cassa di risparmio l’unico socio istituzionale ad investire nel quinquennio 2010-2015: 3,4 milioni di euro. Risorse confermate anche per gli anni 2016 e 2017. Effettivamente nel quinquennio 2010-2015 si è registrato un progressivo aumento dei passeggeri (da 113.361 a 274.027), tanto da parlare nell’estate 2015 di boom di passeggeri, un dato però mai più eguagliato: sia nel 2016 che nel 2017, come nei primi sei mesi dell’anno in corso, si è registrato un calo di passeggeri. Inoltre, negli ultimi due anni le vicende relative alle compagnie aeree operanti nello scalo umbro sono state particolarmente complesse e problematiche. Tra queste si ricordano: quelle di Fly Volare nel 2017, che pur avendo ricevuto da parte di Sase un caparra di  500mila euro per l’avvio di 9 voli nazionali ed internazionali non ha mai potuto operare data la mancanza di regolari certificati di licenza di trasporto aereo,  e che solo nel dicembre 2017 ha restituito 250mila euro a Sase, mentre mancano tutt’ora all’appello gli altri 250mila. Vi è poi la vicenda di Fly Marche che, nell’agosto 2017, ha cancellato i voli programmati verso Olbia, Elba, Rimini, Ancona e Zara con motivazioni che sarebbero riconducibili, a dire della compagnia, a mancate programmazioni e pagamenti da parte di Sase per i quali la stessa compagnia ha promosso una causa legale ancora in corso con la quale ha chiesto danni per 500mila euro. Poi la vicenda di CobrexTrans, la compagnia rumena che aveva annunciato l’avvio di rotte da Perugia per Barcellona, Bucarest e Madrid, per poi, a giugno, tirarsi indietro a causa delle poche prenotazioni. Infine quella di Aliblue Malta, che tra aprile e maggio di quest’anno ha lavorato per la riattivazione di rotte quali Trapani, Cagliari e Bucarest, interrotte per diverse ragioni da Ryanair e Wizzair, culminata però, a fine giugno, con l’annuncio dello stop alla vendita di biglietti per ragioni di natura commerciale traducibili in scarse prenotazioni”.

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