Caso Umbria Mobilità: “La giunta regionale responsabile del prestito da 17 milioni alla società”

PERUGIA – “Saranno le carte a parlare: faremo di tutto affinché i cittadini sappiano, dati alla mano, chi siano i veri responsabili di questo disastro. Senza farci intimidire da alcuno”. Lo dichiara, facendo riferimento alle prese di posizione legate all’inchiesta della Corte dei Conti su Umbria Mobilità, il consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (M5S).

L’esponente dell’opposizione consiliare specifica che “dopo i 45 inviti a dedurre inviati dalla Corte dei Conti a politici e amministratori umbri, Catiuscia Marini, in un comunicato privo della sua firma, si lancia in un tentativo tanto puerile quanto offensivo di addossare all’Assemblea legislativa l’effetto di scelte fortemente volute dal suo Esecutivo.

La presidente nega responsabilità sul prestito da 17 milioni, poiché sarebbe solo mera esecutrice della volontà dell’Assemblea. Peccato che sia la stessa Giunta a smentire se stessa, visto che l’Aula di Palazzo Cesaroni autorizzò, con l’articolo 27 della legge n. 8/2013 soltanto ‘una anticipazioni di cassa … per sopperire a temporanee esigenze di liquidità della società … che devono essere estinte e rimborsate entro il 31 dicembre 2013’”.

“Quella anticipazione – spiega Carbonari – poi si trasformò in un prestito ‘a babbo morto’, senza alcuna resistenza della Regione, con continue moratorie, senza reale giustificazione: fatto degno della massima attenzione da parte delle magistrature. Il tutto fu gestito in autonomia dalla Giunta, come l’Ente stesso scrive ad esempio nella delibera 1429/2014: ‘Preso atto di quanto riferito dal relatore … preliminarmente si ricordano le decisioni assunte da questa Giunta con gli atti discrezionali … con i quali sono state autorizzate le quattro anticipazioni di cassa, nonché le note vicende
finanziarie che hanno investito la società in argomento’. Sono quindi alcuni scottanti documenti prodotti dalla Giunta stessa a smentire le povere bugie della Giunta Marini”.

Maria Grazia Carbonari conclude sottolineando che “per troppi anni si è diretta la res publica come cosa propria, continuando a mentire sulla gravità dei problemi. Oggi, dopo le inchieste della magistratura ordinaria e contabile, si tenta il consueto scaricabile, tentando di trascinarvi dentro addirittura l’incolpevole Virginia Raggi. La situazione è però opposta, con interi lustri di mala gestio umbra portata avanti assieme a compagni e compari della Capitale, quelli che l’hanno sgovernata fino a ieri. Andrebbe infatti spiegato perché Umbria Mobilità continuò a fornire servizi a Roma TPL, senza esser pagata e lasciando accumulare un debito enorme”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.