Assemblea dei cittadini in Provincia sulle novità relative a viabilità e parcheggi nel centro storico. I cittadini: “Falsa rivoluzione”

PERUGIA –  “Credo che ci sia da parte della giunta comunale l’assunzione di responsabilità intorno a un progetto relativo all’allargamento del numero delle strisce blu nella città di Perugia che non viene condivisa dalla gran parte dei cittadini. A dirlo è Mario Albi, cittadino di Perugia durante l’assemblea pubblica avvenuta nella sale della provincia di Perugia tra le associazioni. Perugia – ha spiegato – dispone già di circa 2000 spazi a strisce blu e altri 2100 posti nei parcheggi cosiddetti strutturati. La città non ha bisogno di strisce blu”.

Altre strisce blu saranno aperte in zone attualmente utilizzate dai perugini per parcheggiare, come Via Ripa di Meana dove la mattina parcheggiano prevalentemente lavoratori, con un aggravio dei costi di questi cittadini. Questo è stato discusso durante l’incontro. “Trovo che sia sbagliato – ha aggiunto Albi -, come trovo che sia sbagliato destinare quei 24 posti a strisce blu nella zona centrale di Perugia, come in piazza Italia. E’ bene dirlo con chiarezza, Perugia ha bisogno di meno strisce blu.

Tra le cose proposte durante l’incontro quello “di aprire una trattativa con la concessionaria per chiedere la possibilità di parcheggiare, almeno in parte gratuitamente all’interno dei parcheggi a pagamento, o parcheggi gratuiti per i cittadini che vogliono usufruire del centro storico. Potrebbe essere un modo per richiamare i cittadini”. Costi parcheggi: C’è una riduzione del costo dei parcheggi a pagamento, ma c’è un aggravamento di altre zone attualmente gratuite, quindi in realtà non c’è nessuna riduzione, ma semplicemente un trasferimento dei costi, una parte dei cittadini pagherà di più e un’altra parte pagherà di meno.

L’incontro è stato un momento di confronto per la costruzione di un centro storico veramente vissuto. Assente la giunta comunale. Di politici solo la consigliera comunale Cristina Rosetti e il consigliere regionale Attilio Solinas. “Il centro storico è di chiunque viva la città”, ha detto Renzo Massarelli. Di “falsa rivoluzione” ha parlato Vanni Capoccia.

 

 

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