Comune di Terni: il debito cresce ed il piano di rientro si complica
TERNI – I debiti del Comune sembrano aumentare, tanto che scoprire la cifra effettiva della voragine che sta investendo Palazzo Spada sembra un enigma.
20, 30, o più milioni di euro di buco di bilancio? Fatto certo è che il piano di rientro si complica. Il Comune per sanare il debito dovrà metter mano alle sue proprietà. Rientrerà nel mirino la vendita delle municipalizzate – Asfm in primis? Oppure l’Ente metterà mano a nuove tasse – già pesanti come macigni sulle spalle dei cittadini ternani?
L’altra opzione possibile per far quadrare i conti in cassa prevedrebbe il taglio delle spese comunali. Il primo cittadino ha ribadito in consiglio comunale lunedì che l’uscita di scena dei 4 assessori è servita proprio a questo. Squadra ridotta, riassegnazione delle deleghe e 4 persone in meno nell’organico come primo taglio di spese, ma sembra davvero poca cosa rispetto all’entità del buco.
Altri tagli potrebbero riguardare i servizi? Se si pensa a tutto ciò che riguarda il welfare sicuramente Palazzo Spada andrà incontro ad una vera e propria battaglia con i sindacati che da tempo lamentano la situazione critica.
L’unica cosa certa è che se il debito continua ad aumentare si rischia di dovelo sanare in più e diversi modi. Basterà allora la vendita delle municipalizzate? Sicuramente no.
Tra dubbi, enigmi, qualche certezza, e conti che non tornano maggioranza ed opposizione si attaccanno in un continuo battibecco che sta producendo mal di pancia.
Da una parte Movimento Cinque Stelle e Melasecce (I Love Terni) che picchettano l’ufficio del sindaco, dall’altra l’assessore al bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi che sembra rassicurare tutti: “La politica dello sfascio che sta portando avanti una parte dell’opposizione, che grida come ossesso alla bancarotta, alla paralisi finanziaria e amministrativa del Comune di Terni, sta creando seri problemi tra il mondo creditizio e le aziende che lavorano con il Comune.
Un atteggiamento irresponsabile che rischia di avere ripercussioni molto serie sulle aziende che sono fornitrici dell’Ente o prestano servizi, che rischiano di avere pesanti contraccolpi finanziari, tali da mettere in discussione decine e decine di posti di lavoro. Un operato grave, che in nome di un presunto tornaconto politico, non tiene in considerazione i posti di lavoro, la solidità di aziende che hanno l’unica responsabilità di essere alle prese con i tempi lunghi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, un problema, non solo del Comune di Terni, ma della stragrande maggioranza degli Enti locali”.