Convegno epatologia, screening e terapie contro l’Hcv per centrare, entro il 2030, l’obiettivo della sua completa eliminazione

“Scenari futuri in Epatologia”. Questo il tema di un importante convegno, che si svolgerà presso l’hotel Albornoz di Spoleto, il 1 e 2 luglio prossimi. L’evento, cui interverranno esperti di chiara fama nazionale, è promosso dalla dr.ssa Maria Oliva Pensi, responsabile della Struttura Dipartimentale di Epatologia dell’Azienda Usl Umbria 2 in collaborazione con il dr. Mariano Quartini, direttore della SC di Gastroenterologia ed Epatologia dell’Azienda ospedaliera “Santa Maria” di Terni.

Il congresso è inserito nel programma del Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Il primo giorno sarà incentrato sulle misure di prevenzione, screening e sulle nuove terapie per l’eliminazione dell’epatite C (HCV) mentre nella seconda giornata si approfondirà il tema del trapianto di fegato. Previsti 10 crediti ECM per i partecipanti, tutte le informazioni nella locandina e nella brochure con il programma degli interventi.

“I dati della Piattaforma Italiana per lo studio della Terapia delle Epatiti virali – spiegano i coordinatori scientifici del convegno dottori Pensi e Quartini – hanno permesso di identificare la strategia di screening per l’infezione da virus dell’epatite C (HCV) con il miglior profilo di costo-efficacia in Italia.

L’applicazione dello screening permetterà al nostro Paese di incamminarsi verso il raggiungimento dei target fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’eliminazione dell’HCV entro l’anno 2030.

Gli investimenti in terapie innovative danno nuove possibilità di cura ai pazienti e sono convenienti anche in termini di risparmio per la spesa sanitaria, in Italia ne è un esempio l’introduzione dei farmaci ad azione antivirale diretta (Direct-Acting Antiviral, DAA) di seconda generazione a elevata efficacia.

Una delle conseguenze delle infezioni epatiche – concludono i professionisti dell’Azienda Usl Umbria 2 e dell’Azienda Ospedaliera di Terni- è il trapianto di fegato che è considerato un intervento che si rende necessario quando l’organo non è più in condizione di sostenere le sue funzioni e le terapie mediche convenzionali non sono più in grado di supportare la funzionalità dell’organo”.

Il trapianto di fegato rientra nei livelli essenziali di assistenza (LEA), ossia le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire gratuitamente a tutti i cittadini.

La buona notizia è che l’Italia è seconda in Europa per numero di trapianti effettuati e che la qualità degli interventi risulta tra le migliori al mondo.