Gualdo Tadino, l’Istituto R. Casimiri al Global Education & Skills Forum di Dubai

GUALDO TADINO – L’Istituto R. Casimiri al GESF, Global Education & Skills Forum, che si è tenuto a Dubai (Emirati Arabi Uniti) il 17-18 marzo 2018. Lo studente Sergio Moriconi della classe 4B, Scienze Applicate, e il prof. Alessandro Di Cola, hanno fatto parte della delegazione italiana del MIUR al GESF, unitamente ad altri studenti e docenti provenienti da 22 scuole nel territorio nazionale, per confrontarsi con studenti, insegnanti, ricercatori, accademici ed esponenti ai massimi livelli della politica mondiale, sui temi delle competenze di cittadinanza globale, sulle sfide del futuro che attendono l’umanità, sui modelli di cooperazione e di sviluppo e sulle strategie nazionali e sovranazionali necessarie al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 ed oltre. Slogan dell’evento “How do we prepare the young people for the world of 2030 and beyond”, con al centro la qualità dell’educazione dei cittadini del futuro e quindi la qualità dell’insegnamento, basilare per poter affrontare le sfide di un futuro tanto prossimo quanto incerto.

Tanti i temi oggetto delle conferenze e delle discussioni affrontate in due giorni di lavoro intensissimo, dalle quali è emersa una unanime visione, da Al Gore ai ricercatori del MIT alle più svariate ed illustri rappresentanze accademiche delle più celebri università e centri di ricerca mondiali, ai docenti ed agli studenti provenienti dai cinque continenti, di un mondo che già nel 2030 sarà sicuramente molto diverso da come è oggi e da come oggi riusciamo a pensarlo e prevederlo. Per l’umanità non sarà facile e forse nemmeno possibile raggiungere tutti gli obiettivi dell’Agenda 2030. Di sicuro l’umanità dovrà confrontarsi con quanto conseguirà all’ inarrestabile cambiamento climatico, quindi la desertificazione di ampie zone tropicali e subtropicali del pianeta e le migrazioni imponenti da queste aree del mondo, la frequenza e l’intensità sempre maggiori dei fenomeni atmosferici estremi, anche in Italia, con alluvioni e dissesti idrogeologici sempre più devastanti, la riduzione della biodiversità, la disponibilità delle risorse idriche e alimentari, le possibili pandemie. L’umanità dovrà confrontarsi anche con nuove forme di interazione uomo-macchina o meglio uomo-robot, vista l’accelerazione sconcertante dei progressi negli studi e nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale (AI) e con le incredibili potenzialità dell’editing genomico, della medicina personalizzata, della medicina rigenerativa e della terapia genica, quindi anche su importantissime questioni di etica e bioetica, di gestione e di regolamentazione nazionale ed internazionale di tutto quanto si potrà, ma non si dovrà fare. Infine cambieranno sempre di più le politiche energetiche e con esse gli equilibri economici e geopolitici internazionali, dato che, se solo fino a pochi anni fa il problema dell’umanità si pensava che fosse l’esaurimento degli idrocarburi fossili, oggi, grazie all’accelerazione della transizione energetica verso le fonti rinnovabili, in particolare solare ed eolico, gli analisti sono unanimemente convinti che molto probabilmente rimarranno nel sottosuolo enormi quantità di idrocarburi che non verranno mai sfruttati e che già nel 2030 buona parte del fabbisogno energetico mondiale sarà soddisfatto grazie alle energie alternative. Questa è almeno una buona notizia, anche se è convinzione comune che l’abbattimento delle immissioni di CO2 nell’atmosfera non arresterà il cambiamento climatico ormai in atto.

Molti parlano di “quarta rivoluzione industriale” per indicare l’insieme dei cambiamenti che, già in atto, travolgeranno l’umanità nel futuro prossimo, obbligandola a profonde revisioni dei modelli economici e sociali ed all’individuazione di un sistema globale, planetario di valori e regole condivise. Tale inarrestabile, per certi versi apocalittico, veloce ed imprevedibile insieme di cambiamenti impone a tutti di riflettere sul significato dell’educazione dei cittadini del mondo di domani e su come noi insegnanti dobbiamo prepararli ad affrontare le sfide dell’imminente futuro del 2030 ed oltre. Certamente occorre pensare alle “competenze” in modo nuovo, nella convinzione che l’imprevedibilità del domani renda necessario dotare i nostri studenti, futuri cittadini del mondo, piuttosto che degli strumenti per risolvere le questioni di oggi, degli strumenti necessari alla comprensione di un mondo in così rapida evoluzione, al confronto con le difficoltà e con le sfide emergenti, all’analisi approfondita di quanto viene loro a vario modo veicolato dal web (emblematica la questione delle fake news e l’inquietante vicenda di Cambridge Analytica), potenziandone il pensiero critico e l’autonomia nei processi di apprendimento e di formazione permanente, valorizzandone il talento e sviluppandone le capacità creative, intese come capacità di pensare, progettare e realizzare soluzioni nuove e innovative alle sfide lanciate, ma anche rese possibili, dall’incessante progresso scientifico e tecnologico, come pure dagli sconvolgimenti ambientali, dalla ridefinizione dei rapporti tra i popoli e tra i singoli individui, dalla configurazione di nuovi modelli di sviluppo sostenibile.

Appare evidente che la quarta rivoluzione industriale avrà sull’ umanità intera un ’impatto dirompente; l’orizzonte cui guarderanno i cambiamenti, affidato alle giovani generazioni, che dovranno essere preparate da un sistema educativo adeguato, deciderà per la creazione di un mondo migliore, dove saranno superate le disuguaglianze sociali, economiche, di genere, di religione, di cultura e di etnia, di condizione personale, di accesso all’educazione, alle risorse alimentari, idriche ed energetiche, dove l’uomo avrà finalmente rispetto per il pianeta Terra e per tutte le altre forme di vita che lo abitano e dove quindi il progresso e lo sviluppo delle società umane saranno orientate alla sostenibilità e alla condivisione di valori universali. Ad ogni scuola e insegnante del pianeta il compito di formare i cittadini che sapranno guardare a questo orizzonte.

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