I conti non tornano a Narni e scoppia il caso Sprar

NARNI – A Narni scoppia il caso Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati politici) a causa di una discordanza nei conti relativi alla gestione dei migranti. E sono state numerose le lettere arrivate al Comune per fare luce sull’accaduto. Sul caso è anche intervenuto il senatore, Stefano Lucidi dei Cinque stelle, il quale ha chiesto l’intervento del Prefetto per fare chiarezza assoluta sul chiacchiericcio che si è innestato. Anche il consigliere regionale della Lega, Fiorini, è sceso in campo, oltre ad altri esponenti politici narnesi, a cominciare da Luca Tramini e poi Sergio Bruschini, Gianni Daniele, che si sono rivolti direttamente al sindaco. Il sistema delle cooperative che si occupa degli immigrati è composto da quattro Sprar tra cui di cui due fanno riferimento all’Arci, la “Nuova” e la “Solidarietà Terni” mentre le altre due sono formate da esponenti della Curia Ternana, “Laboratorio Idea” e la “San Martino”, che funziona da capofila. E ora veniamo ai fatti. Delle note sono cominciate a girare e sono finite nelle mani di alcune persone suscitando curiosità e indignazione, in quanto erano visibili degli errori grossolani, poi corretti su quei documenti ufficiali. Deve essersi trattato di qualcuno informato che ha portato all’esterno i documenti. Il sindaco Francesco De Rebotti non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sostenendo che “ci penserà la struttura tecnica”, anche se alla fine l’assessore ai servizi sociali, Silvia Tiberti ha affermato: « I Comuni dell’ambito narnese-amerino cofinanziano i progetti Sprar attraverso il lavoro del proprio personale e, quindi, con quelle risorse, dei propri bilanci, destinate al pagamento degli stipendi e quindi hanno partecipato con le proprie risorse ai progetti Sprar, utilizzando le professionalità interne che già svolgevano attività nell’ambito dell’immigrazione e del sociale a diversi livelli e con diverse competenze, acquisite anche sul campo”. Si sarebbe quindi trattato di errori e diventa quindi sterile continuare ad alimentare critiche anziché gettare acqua sul fuoco.

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