Inaugurata l’edizione numero 54: Agriumbria diventa il Polo delle carni italiane

Una prima assoluta per Stefano Ansideri da presidente di Umbriafiere Spa (da Sindaco di Bastia, suo precedente ruolo, ne aveva viste ben 10 di edizioni). Un’inaugurazione, quella che si è tenuta venerdì 31 marzo, che sicuramente ricorderanno come unica anche tutti i partecipanti a questa 54a edizione, che ha visto per la prima volta la presenza di due Ministri. Una presenza tecnica (i due dicasteri sono direttamente impegnati in questioni centrali per il comparto agricolo), ma anche politica, di vicinanza all’Umbria e alle 2.000 imprese del settore primario rappresentate in fiera. Al taglio del nastro erano presenti davvero tutti gli attori: la politica regionale (a tutti i livelli), le associazioni di categoria, gli industriali, con i costruttori di macchine agricole, il sistema allevatori italiano, le altre fiere di settore, il mondo accademico e scientifico con il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Perugia. Presenze e personalità che danno il senso dell’importanza raggiunta dalla kermesse.

Marina Elvira CalderoneMinistro del Lavoro e delle Politiche Sociali è intervenuta sulla necessità di strumenti di regolazione dei rapporti di lavoro adeguati alle richieste delle imprese e dei tempi dell’agricoltura, che è stagionale. “Noi dobbiamo tenere in conto le caratteristiche di un mercato, quello del settore primario, che ha delle esigenze particolari. Siamo impegnati per garantire il lavoro regolare, contro il caporalato e il lavoro sommerso, ma siamo convinti che i modelli organizzativi e regolativi devono evolvere e tenere conto di quello che accade nel Paese. Credo che il lavoro che stiamo facendo e abbiamo fatto anche con la Legge di Bilancio 2023 tenga bene insieme la tutela dei lavoratori e le necessità delle imprese”.

Francesco LollobrigidaMinistro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste è entrato nei temi tecnici e politici, rispetto al presente e al futuro dell’agricoltura italiana. 

Arrivando alle questioni di attualità. Voglio dire che l’agricoltura è il centro dell’ambientalismo serio di questo Paese. Chi lavora per produrre cibo, chi alleva gli animali e, in generale, chi lavora la terra costituisce un presidio unico per la tutela e la salvaguardia di ambiente e paesaggio. L’ambiente e la biodiversità di cui siamo portatori come Paese non si cancellano per l’interesse di pochi. Certo che c’è il tema della ricerca e dell’innovazione sui cui non vogliamo restare indietro, ma siamo anche convinti che sostenibilità, salute e cultura passino anche dalla tutela delle produzioni artigianali di qualità. Sulla carne sintetica, e anche sulla richiesta di etichettatura chiara per i prodotti che contengono derivati di insetti, deve valere il principio di trasparenza e precauzione. Tutto questo ha anche un valore strategico e di sicurezza come sistema Italia e Europa. Noi siamo contrari all’omologazione e a un modello che vorrebbe accentrare in poche multinazionali uno dei settori più importanti per le nostre vite. Siamo favorevoli, invece, a un modello che favorisca la distribuzione di ricchezza e conoscenze. Che cooperi e si strutturi per arrivare sempre meglio all’estero e per investire in ricerca e sviluppo, ma che mantenga le caratteristiche di capillarità e qualità. Pandemia prima e guerra poi hanno messo fine all’epoca delle certezze, ora siamo entrati nell’era della consapevolezza e dunque dobbiamo essere tutti consapevoli del valore strategico del comparto primario, che intreccia temi economici e di sicurezza alimentare e dobbiamo difenderlo insieme ai nostri produttori. Un’Europa coesa può essere guida di questo processo”. 

Il Ministro ha concluso parlando della proposta di certificazione con un disciplinare per i ristoranti italiani all’estero. “Ho letto posizioni e giudizi poco approfonditi e seri su questa che considero un’operazione trasparenza e di buon senso. Un progetto concreto per la valorizzazione economica delle filiere italiane e quindi del lavoro dei nostri allevatori, dei nostri agricoltori, dei nostri trasformatori e distributori e a tutela del gusto e delle eccellenze anche all’estero. 

Una certificazione facoltativa che non sarà vincolante, ma che darà la possibilità ai ristoratori che lo vorranno di esporre un marchio del governo italiano”.

Alla cerimonia di apertura è intervenuta anche Paola Lungarotti, Sindaco di Bastia Umbra. 

Donatella TeseiPresidente Regione Umbria ha ringraziato per la vicinanza i due membri del Governo. “Qui ci sono i custodi della nostra Umbria e della nostra Italia. Gli agricoltori e gli allevatori sono il nostro presidio di futuro. Siamo felici della presenza dei due Ministri a certificare un lavoro che come squadra Umbria stiamo facendo ai più alti livelli. Io sono molto legata a questa fiera che considero strategica. Come consideriamo centrali, come Giunta, le politiche agricole in quanto connesse direttamente alla tutela e alla valorizzazione dell’Umbria anche da un punto di vista turistico, oltre che produttivo”.

Il premio “Antonio Ricci”

Alla sua quinta edizione, il premio è dedicato a uno dei giornalisti più noti e apprezzati del settore, Antonio Ricci, scomparso nel 2016. Antonio ha contribuito non solo alla crescita dell’agricoltura italiana, ma anche al successo di Agriumbria, essendone uno storico consulente. Umbriafiere, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Perugia e con Edagricole, ha premiato la dottoressa Chiara Traini, che ha realizzato una tesi presso l’Università degli Studi di Perugia (Dsa3) sulla mappatura delle chiome del nocciolo e il giornalista, oggi presidente ISMEA, Angelo Frascarelli.

IN FIERA FINO A DOMENICA 2 APRILE

AGRICOLTURA

Soluzioni per le aziende agricole, macchine per ogni utilizzo, trattrici e attrezzature, colture, impianti e modelli di business per le imprese agricole contemporanee. Sostenibilità e innovazione. Digital farming. Convegni per addetti ai lavori e momenti di approfondimento sui temi di attualità. Sementi e agrofarmaci. Piante, fiori, giardinaggio.

ALIMENTAZIONE

Made in Italy con le filiere e i prodotti certificati. Aziende agricole con il meglio delle eccellenze dall’Umbria e dalle altre regioni italiane. Street food regionale, degustazioni, show cooking e momenti divulgativi.

I Saloni specializzati dedicati alla conservazione di cibi e alimenti, all’olivicoltura, alla viticoltura (Enotec, Oleatec e Bancotec)

ZOOTECNIA – Bovini al centro – Rassegne nazionali e Polo delle Carni italiane
Confermate tutte le rassegne zootecniche più importanti: un lavoro di cooperazione con l’Associazione italiana allevatori che, di fatto, conferma la fiera di Bastia il centro del mercato dei bovini da carne in Italia. Tante le Associazioni che contribuiscono alla realizzazione di Agriumbria. Dall’Associazione italiana allevatori, alle associazioni delle singole razze come Anacli, Anabic. Importante anche la presenza nel comitato di Federunacoma e Federacma per la parte della meccanizzazione. Poi le Associazioni regionali di categoria come Cia, Coldiretti, Confagricoltura. Eventi di sabato. Lavoro e ambiente in agricoltura, difesa sostenibile del vigneto: sono i temi che Confagricoltura Umbria metterà sotto i riflettori durante Agriumbria.Confagricoltura Umbria sarà presente con un suo stand (62) al padiglione 7, spazio multimediale dove presentare i progetti avviati e fornire informazioni utili agli interessati, proponendo inoltre una serie di approfondimenti.

In mattinata le agricolture al centro, le sfide della nuova programmazione. A cura di Cia agricoltori italiani dell’Umbria. I mille allevatori di frontiera e i primi risultati della genomica nella bufala mediterranea. Sviluppo rurale a cura della Regione Umbria. Sessioni formative della Mignini & Petrini Academy. Produrre carni di qualità in modo efficiente a cura di Associazione italiana allevatori.