Lavoro, in Umbria il divario occupazionale tra uomini e donne e’ ancora forte. Un gap di quasi venti punti.

La parita’ di genere in Umbria e’ ancora lontana, nel mondo del lavoro il divario tocca quasi venti punti. Il tasso di occupazione maschile si attesta al 71,5% nel 2018, quello femminile al 54,9%. Una forbice quindi del 16,6%, dieci anni fa era del 17,4%.  Alcuni tendono a  guardare il lato positivo dei dati forniti dall’Istat ( sia pure lentamente il gap negli ultimi 10 anni e’ diminuito)e vedono il bicchiere mezzo pieno. Altri osservatori , forse piu’ pessimisti, vedo il bicchiere mezzo vuoto. Certo e’ che in dieci anni la forbice si e’ accorciata di uno striminzito 0,8%., forse troppo gracile per essere soddisfatti. I dati forniti dall’Istat , riguardanti il terzo trimestre del 2019, confermano l’andamento del 2018 sia pure con qualche elemento di novita’: il tasso di occupazione maschile si aggira sul 73,2% mentre quello femminile raggiunge quota 56,8%. Se fosse un dato definitivo di tutto il 2019, si potrebbe parlare di un buon salto in avanti ma, in questi casi, la prudenza non e’ mai troppa. Il tasso occupazionale femminile cresce, invece, quando una donna ha una laurea . In questo caso si alza notevolmente fino a raggiungere il 75,8%, positivo il tasso di occupazione per le donne diplomate 58,4%, male per le donne senza un diploma 37,3%. C’ e’ un dato piu’ preoccupante che  la nuova consigliera delle pari opportunita’ Giuliana Astarita sottolinea piu’ volte.  ” Il dato sull’inattivita’ e’ ancora piu’ marcato – ricorda Astarita – le donne che scelgono di non lavorare sono il triplo degli uomini “. Cosa sta a significare questa considerazione ? ” Semplice, aggiunge la responsabile delle pari opportunita’ della provincia di Perugia,  e’ come se le donne avessero gettato la spugna “.  Per le donne i problemi non finiscono qui perche’ emerge sempre di piu’ che guadagnano meno degli uomini, lavorano principalmente in luoghi meno stimolanti e fanno fatica ad arrivare ai vertici. Infatti solo il 28% dei dirigenti delle aziende private e’ ricoperto da donne. E’ evidente che la strada resta in salita, fa fatica a crescere la cultura della uguaglianza e il divario con gli uomini e’ ancora alto.