Narni, Comune vince bando per formazione giovani e rilancio territoriale: “Nuovo rapporto con territorio”

Punta sui giovani e sul rilancio territoriale il bando Fermenti in Comune vinto dal Comune di Narni. Ne informa in una nota l’amministrazione comunale che sottolinea come il bando promosso da Anci e dal titolo “Giovani, Comunità e Sussidiarietà circolare”, ha visto coinvolti gli assessorati ad associazionismo, ambiente, politiche giovanili e cultura. “Il Comune festeggia un nuovo successo in tema di progetti innovativi per le giovani generazioni e il rilancio territoriale”, commenta l’assessore all’associazionismo e ai centri civici Lorenzo Lucarelli, il quale aggiunge: “L’obiettivo è quello di offrire opportunità di formazione professionalizzante alle nuove generazioni, in particolare ai Neet.

I protagonisti del progetto – spiega ancora – sono infatti i giovani de-localizzati che diventano innovatori sociali. Ragazzi e ragazze – sottolinea – interpretano la dialettica tra centro e periferia e tentano di riappropriarsi e valorizzare i propri luoghi e spazi di vita come Narni scalo, Testaccio, Capitone e Montoro, affinché tali contesti siano percepiti come opportunità di crescita e sviluppo”.

I filoni di azione saranno due: il primo dei percorsi formativi per la cura e la manutenzione di spazi verdi per la fascia 19-35, il secondo riguarda altri percorsi, anche formativi, formali e non formali, accompagnati da un supporto specifico all’auto impiego e alla micro imprenditorialità sui temi della creatività e dell’espressività nella cornice dei centri civici comunali. I partner con cui verranno costruite le azioni sono Arci comitato provinciale e centri civici di Capitone, Testaccio e Montoro che ospiteranno i laboratori e i corsi formazione.

“Si tratta di sviluppare un processo virtuoso di sussidiarietà circolare –- conclude Lucarelli – grazie all’apporto delle organizzazioni della società civile e del volontariato che possono coinvolgere i giovani in percorsi di responsabilizzazione, di espressività e creatività, ma anche di condivisione e co-progettazione di spazi”.