Navigator, sindacati: altre Regioni hanno già prolungato i contratti, l’Umbria cosa fa?

È ormai prossima la data del 23 giugno, giorno in cui tutte le Regioni dovranno esprimersi sull’utilizzo o meno del personale che presta assistenza tecnica presso le sedi territoriali regionali per il funzionamento del reddito di cittadinanza: i cosiddetti navigator. “Il dl Aiuti all’art. 34 ha infatti ha previsto la possibilità di utilizzo di risorse messe a disposizione dal governo per ulteriori due mesi (oltre il 31 luglio) risorse utili per continuare ad avvalersi di questo personale. “Parliamo di lavoratori e lavoratrici, circa 20 in Umbria, che hanno garantito servizi e reso possibili inserimenti lavorativi – scrivono in una nota Vanda Scarpelli, Rocco Ricciarelli e Roberta Giovannini per Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil dell’Umbria – Hanno svolto un ruolo importante non solo per il reddito di cittadinanza, ma apportando competenze utili al sistema Arpal, un servizio centrale per le politiche attive del lavoro in un momento così cruciale per le problematiche legate all’occupazione presenti nella nostra regione”.
Alcune Regioni hanno già deciso di avvalersi di questo personale e hanno già prolungato i rapporti di lavoro. “La Regione dell’Umbria da noi più volte sollecitata non ha dato ad oggi alcuna risposta né sembra intenzionata ad utilizzare risorse e personale messo a disposizione dal governo – continuano Scarpelli, Ricciarelli e Giovannini – un comportamento inaccettabile e grave così come l’assenza totale di interlocuzione con le rappresentanze sindacali.

Scelta peraltro incomprensibile – concludono i sindacati – anche per la mancanza di costi che la Regione stessa dovrebbe sostenere. Una scelta che penalizza soltanto le lavoratrici e i lavoratori, insieme a tutto il sistema pubblico delle politiche attive del lavoro”.