Procura di Perugia, tra i pretendenti c’è anche Raffaele Cantone: “Non lascio l’Anac”

PERUGIA – Fa gola a tanti la poltrona di Luigi De Ficchy, il procuratore di Perugia che lascerà il posto a giugno. Tanti i pretendenti, tra cui alcuni anche blasonati come Raffaele Cantone, attuale responsabile dell’Anticorruzione.

Per il posto di De Ficchy ci sono Alessandro Cannevale, procuratore a Spoleto, Roberto Rossi, Paolo Micheli, Giovanni Rossi, Alberto Liguori. Ma ci sono anche Francesco Prete e Giuseppe De Falco, Antonio Guerriero, Alessandro Mancini, Giuseppe Borrelli, Laura Triassi, Antonio D’Amato, Castello Maresca, Calogero Gaetano Paci e Stefano Pesci, Lino Giorgio Bruno, Francesca Romana Pirrelli, Luca Marini e Erminio Carmelo Amelio.

Di certo il nome che fa più rumore è quello di Cantone. L’incarico all’Anticorruzione scade nel 2020 e lui sta pensando al futuro e dunque una sua futura sistemazione, in frontiera e lontano dal governo giallo verde con cui non ha un gran feeling.

Da Cantone però la specificazione: “Non mi dimetto da Presidente dell’Anac e tengo a precisare di aver presentato domanda al CSM per incarichi direttivi presso le Procure della Repubblica di Perugia, Torre Annunziata e Frosinone la settimana scorsa, dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale. Sapendo che i tempi del Consiglio superiore della magistratura non sarebbero stati brevi, era mia intenzione informare quanto prima gli esponenti dell’esecutivo con cui più intensa è stata la collaborazione istituzionale in questi mesi -precisa nella nota Cantone- Ieri sera, appena la notizia è divenuta di dominio pubblico, ho chiesto immediatamente appuntamento al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Interno e della Giustizia, ai quali esporrò nei prossimi giorni le mie motivazioni. Resta inteso, ovviamente, che non ho alcuna intenzione di dimettermi da Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, come riportato da alcuni organi di stampa, tanto più che l’esito della deliberazione del CSM non è affatto scontato”, conclude il Presidente dell’Anac.