Sanità, liste d’attesa, Barberini: “Pronto piano straordinario per abbattimento”

La “vera sfida” per la sanità umbra che la Regione intende mettere in campo nella seconda fase della legislatura è l’abbattimento delle liste d’attesa per le prestazioni specialistiche e di diagnostica che non rientrano nei casi di emergenza. “Stiamo predisponendo un piano straordinario d’azione che sarà avviato nelle prossime settimane” ha detto l’assessore Luca Barberini.
“E’ una sfida vera – ha spiegato Barberini all’ANSA – che non possiamo vincere solo governando l’offerta, mettendo cioè a disposizione sempre più professionisti e risorse. Dobbiamo invece farlo anche attraverso una collaborazione che coinvolga specialisti e medici di base che devono aiutarci a far capire ai cittadini ciò che è realmente necessario fare, perché ancora oggi assistiamo a tante prestazioni, per alcune quasi la metà delle richieste risultano ‘inappropriate’. Allo stesso tempo non possiamo più tollerare appuntamenti a lunga scadenza: dire a una persona ‘ripassi fra un anno’ è la negazione del diritto alla salute”.
Per le prestazioni che rientrano nei Rao con priorità, i tempi rilevati dalla Regione rientrano in quelli previsti, con eccezioni nelle mammografie e nelle risonanze, mentre le “difficoltà maggiori” sono emerse per gli esami programmati senza priorità o per attività che non rientrano nei Rao. “Ci sono ancora – ha sottolineato Barberini – troppi ritardi che dobbiamo recuperare”.
Secondo l’assessore è poi “necessario riorganizzare e mettere in rete le varie strutture”. “Abbiamo un Cup regionale – ha aggiunto – per porre tutti sullo stesso piano ma stiamo provando anche a dare risposte più territoriali alle categorie ‘fragili’ quali anziani, bambini e malati oncologici ai quali garantire le prestazioni all’interno del distretto, senza spostamenti eccessivi rispetto al territorio di residenza, applicando una sorta di modello ‘Rao’ a chilometri zero”.
In Umbria ogni anno vengono eseguite 12 milioni di prestazioni di laboratorio non ospedaliera e oltre due milioni e 700 mila visite specialistiche, nonché 800 mila esami diagnostici per immagini.

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