Luce e gas maxi-rincaro, bollette su del 60% per le famiglie dell’Umbria

Un aumento della luce di quasi il 60% nel quarto trimestre, il più alto di sempre.  In termini di effetti finali per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia tipo nel 2022 sarà di circa 1.400 euro rispetto ai 632 euro circa del 2021. Mai, anche in Umbria, da quando ci sono gli aggiornamenti tariffari trimestrali, ossia dal gennaio 2003, si era verificato un rialzo così elevato. Battuto anche il precedente primato del primo trimestre 2022, quando la luce si impennò del 55%. Se i prezzi aumentano del 60% rispetto al terzo trimestre , saliranno del 122,3% rispetto al quarto trimestre 2021. Questo significherà, sostengono le associazioni dei consumatori, che la bolletta tra ottobre e dicembre  crescerà di 245 euro rispetto a un anno fa, passando per la famiglia tipo da 200 a 445 euro. Ma le brutte notizie per le famiglie umbre non finiscono qui: si va verso un rincaro del 75-80% per le bollette del gas di ottobre. La conferma arriva proprio in queste ore dall’Autorità di Regolazione per energia reti e ambiente che martedì prossimo annuncerà l’aggiornamento tariffario delle utenze. Infatti, la periodicità della revisione delle tariffe con ottobre cambia e da trimestrale diventerà mensile. Ed è cambiato anche il prezzo preso a riferimento, che non è più quello europeo che si forma sul Tft di Amsterdam, ma quello italiano che si forma sul Psv. E questo prezzo è molto più alto rispetto a quello che era stato preso a riferimento per le bollette del terzo trimestre, che si è chiuso ieri. Sempre martedì prossimo si conoscerà la tariffa che le famiglie umbre e italiane pagheranno questo mese, posto che a novembre la bolletta potrà subire conguagli al rialzo o al ribasso a seconda del prezzo del gas in ottobre.  Dunque, dopo la stangata della luce è attesa una batosta ancora superiore per il metano. Nel frattempo il caro bollette mette in ginocchio anche le parrocchie e le varie strutture religiose chiamate a pagare fatture fino a decine di migliaia di euro. ” Con l’inverno alle porte le nostre chiese e i nostri istituti ecclesiastici rischiano seriamente di restare al freddo, ma più in generale preoccupa la situazione che nel suo complesso sta colpendo famiglie e imprese”, afferma mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra.  “Il caro gas e luce è un problema serio che chiede di essere affrontato con grande responsabilità da parte di tutti, a iniziare da chi è chiamato a guidare il Paese – sottolinea mons. Boccardo – per l’ormai prossimo governo il tema del caro energia  dovrà essere la priorità immediata”. A vivere sulla propria pelle di prete le difficoltà dettate dai rincari energetici è anche don Giovanni Zampa, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno, meglio conosciuta come il “cubo” e progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas. “Il tema del riscaldamento delle strutture ecclesiastiche è sui tavoli da qualche anno, adesso la situazione si è esasperata e siamo chiamati a individuare quali sono le priorità e di cosa possiamo fare a meno”, spiega il sacerdote folignate. Alla fine don Giovanni chiarisce che “stare un’ora in chiesa con qualche grado in meno sia sopportabile, basta vestirsi un pò di più” perché le risorse economiche sono sempre meno “e vanno indirizzate dove c’è più bisogno”. Per il sacerdote della parrocchia di San Paolo Apostolo ” potrebbe essere anche un bene per l’ambiente e per ritrovare una nuova povertà evangelica”.