Fra sei mesi elezioni amministrative. Sia il centrosinistra, sia il (presunto) centrodestra sono alle prese con dubbi e interrogativi di non facile soluzione. Almeno per ora.

Piccoli (mica tanto…) quesiti politici di fine 2015, cioè nel momento in cui i partiti, o le coalizioni, affilano le armi in vista delle elezioni amministrative programmate per la tarda primavera del prossimo anno: Il Pd (un po’ in ansia per i più recenti riscontri sondaggistici) correrà da solo o avrà il supporto di alfaniani e verdiniani, gli ex Forza Italia col dente avvelenato?

E sull’altro fronte, il centrodestra (tanto sbandierato da quelli che fanno la somma dei sondaggi frazionati per singoli partiti) ha davvero la forza e la voglia di fondere gli intenti per dar voce ad espressioni univoche?

Sono entrambi interrogativi che dovranno trovare risposte adeguate al massimo entro la fine di gennaio perché da febbraio in poi la campagna elettorale illustrerà le carte definite per affrontare la partita che, a quel punto, sarà davvero in corso.

Non ci sono dubbi che i fermenti e i fremiti maggiori affiorano soprattutto nel più o meno presunto centrodestra quantitativamente capitanato dal leghista Matteo Salvini che lancia messaggi minacciosi a Forza Italia, scossa da belligeranze interne, rese più acute dall’esito dei voti per l’elezione dei giudici costituzionali e dalle incerte decisioni sulla sfiducia al ministro Boschi.

Forza Italia sembrerebbe ancor più logorata dai tonanti annunci dell’ex amico Verdini pronto a garantire che la sua personale pattuglia parlamentare è sul punto di raddoppiare la consistenza in virtù dell’ingresso di altri berlusconiani scontenti.

Nel bel mezzo di tanti dubbi (galleggianti sia a sinistra, sia a destra) gli elettori delle grandi e delle mini città che fra sei mesi andranno alle urne, chiedono di avere presto una ‘’bussola di orientamento’’. Si domandano con chi stare e perché starci.

Non se lo chiedono i tantissimi indecisi che oggi ammettono l’intenzione di non andare in cabina elettorale. Non saranno proprio loro- i fautori dell’astensione- il partito più forte d’Italia?

RINGHIO

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