Gli sconcertanti esiti di un’indagine: solo 8 italiani su 100 conoscono bene i motivi per quali domenica vanno a votare. Gli altri partecipano a derby, come fossero sfide calcistiche.

Sfiniti alla meta. Almeno sei mesi di quotidianissima campagna elettorale sono stati un martello che ci ha frastornato fino a togliere a molti la cognizione degli argomenti da valutare e votare. Ieri una Società di ricerche sociologiche ha diffuso una sconcertante scoperta: ‘’Soltanto 8 italiani su 100 conoscono bene i motivi per i quali domenica andranno al seggio. Ci vanno per adesione alle istanze dei partiti o dei personaggi per i quali tifano, per rabbia contro questo o quello, per non sottrarsi ad un clima da curva calcistica, per poter dire ‘’c’ero anch’io’’.

Non è entusiasmante, diciamocelo con franchezza. Di chi è la colpa se 92 votanti ne sanno poco o quasi niente? Forse soprattutto di loro che hanno scelto di non analizzare e di non riflettere. Ma, forse, anche del modo di porsi della politica che- rilevano i massmediologi- da anni sta facendo molto per non farsi amare. E’ chiaro che i cittadini si fanno coinvolgere davvero se annusano il gusto sincero della partecipazione. Altrimenti disertano le urne, come spesso è avvenuto in recenti verifiche elettorali; oppure vanno al voto (come avverrà domenica prossima) più per tifare (pro o contro) che per decidere i destini del Paese.

Il 2016 l’opinione pubblica italiana l’ha quasi interamente impegnato per dedicarsi (con l’animo del curvaiolo) alle risse referendarie e non- come sarebbe stato auspicabile- alla comprensione dello straordinario valore che, per un Popolo, ha la Carta Costituzionale, la legge delle leggi. Se ci guardiamo negli occhi con la voglia di dirci la verità dobbiamo ammettere che abbiamo partecipato (o ci hanno fatto partecipare) ad una serie di derby: Grillo contro Renzi, Matteo contro Matteo, Berlusconi contro …il figliolo che avrebbe desiderato al suo fianco.

Così’ sfibranti e ripetitive queste dispute che alla resa dei conti lettori di giornali e tele-radio utenti si trovano alle prese con le solite cento domande (‘’Democrazia in pericolo…più o meno finta elezione dei Senatori…risparmi veri o fasulli….svolta o involuzione…’’) e le solitissime cento risposte, tutte così preconfezionate che ognuno di noi, plurimartellato, potrebbe ripeterle a memoria.

Esausti siamo al traguardo, finalmente! E speriamo che lunedì il Sole facilmente profetizzato da Obama sorga su un’Italia un pochino più assillata dalla voglia di rendersi più attenta alla costruzione dei propri destini.

Gianfranco Ricci

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