Rapinatori e ladri morti ammazzati. Giusto o delittuoso? L’Italia si spacca in due. Ma intanto si estende la paura che si allenti la garanzia della sicurezza

Qualche morto ammazzato mentre compie atti criminali ed ecco che l’Italia- vecchia e storica abitudine nazionale- si divide tra guelfi e ghibellini, tra coppiani e bartaliani, cioè tra fautori del pugno armato e i sostenitori della mano comune disarmata.

Naturalmente i media e i politici partecipano con molto fervore alla disputa sorta, ancora una volta, attorno a colpi di pistola sparati addosso a ladri e rapinatori colti nel pieno delle loro…’funzioni’’. Poche settimane fa due rapinatori freddati, nel napoletano, da un signore che aveva appena ritirato cinquemila euro dalla banca; l’altro giorno un pensionato lombardo ha steso un giovane ladro che era entrato (o tentava di entrare?) in casa sua. La magistratura, come è ovvio, ha aperto le inchieste. Eccesso di legittima difesa o omicidio volontario?

E a margine di questi interrogativi si è scatenata la bagarre: su un fronte (vagamente leghista o destrorzo) si invoca la legittimità di consentire lo sparo quando il criminale dà la sensazione di attentare alla vita altrui; sull’altro ci si affanna per sostenere che l’uso delle armi non deve essere troppo facile. Anzi, non deve proprio essere.

Entrambi gli argomenti sono suggestivi. Nel senso che suggestionano la pubblica opinione. Molti- cerchiamo di essere oggettivi- avvertono il fascino della ‘’chiamata alle armi’ proclamata dalla Lega. Sostengono, dunque, il sacrosanto diritto di difendersi in qualunque modo da un assalto pericoloso. Si bisticcia, sui giornali e nelle televisioni, per indicare la soluzione più adeguata.

I più morbidi dichiarano che ‘’in Italia non si deve fare come in America dove le armi si comprano come se fossero caramelle’’. Statisticamente questa affermazione pare che non sia troppo fondata, visto che, statistiche alla mano, soltanto 22 mila italiani hanno il porto d’armi per difesa personale. Gli altri sono cacciatori o sportivi militanti nel tiro a segno.

Nel contesto di tanto dibattere può sorgere, forse, un’ulteriore domanda: se in giro c’è abbastanza voglia di farsi solleticare le orecchie dai proclami della Lega, non può essere che la gente avverta le carenze dello Stato che dovrebbe difenderci tutti, anche preventivamente? Per una legge fisica i vuoti prima o poi si riempiono.

Il pensionato lombardo che ha ucciso il giovane ladro albanese ha scandito: ‘’Ho subìto troppi furti. Ormai da tempo dormo con la pistola sul comodino’’. Una spacconata intollerabile per molti italiani? Può darsi. Però è anche il segnale, raccolto da un largo uditorio, che nel nostro Paese non è più tanto abituale andare a letto tranquilli.

Non esiste più l’antica, e forse retorica, abitudine di lasciare serenamente la chiave sulla toppa della porta di casa. Ora tutti- proprio tutti- ci si rinserra a doppia mandata. Siamo diventati troppi fifoni? O, invece, l’aria che si respira è assai meno rasserenante?

RINGHIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.