GIU’ LA MASCHERA DELL’ ANTIPOLITICA

di Anchise

Come era prevedibile  la maschera dell’antipolitica è caduta. Prima o poi i movimenti populisti che si nutrono di antipolitica evolvono e l’anticasta diventa casta. E’ così che sta avvenendo ai 5Stelle. Sono caduti due dei capisaldi con cui hanno affascinato parte dell’opinione pubblica anche di sinistra. Il superamento del doppio mandato e la possibilità di alleanze con altri partiti non  sono più un tabù. E’ stato l’annuncio dell’autocandidatura di Virginia Raggi che ha fatto deflagrare tutto il castello intorno a cui era stato costruito il mito dei politici non di professione e , come non notarlo, è proprio dietro l’uscita della Raggi che si sono infilati i nascosti desideri di quanti nel movimento ,ricoprendo cariche di rilievo, sono al secondo mandato. E’ pur vero che il quesito sottoposto alla piattaforma Rousseau riguardava solo il mandato di consigliere comunale, ma come non pensare che oramai i vari Di Maio, Crimi, Fico ed altri non hanno più da temere l’esclusione da un terzo mandato da parlamentare. E quindi è giusto notare che l’anticasta si è oramai fatta casta ed il movimento è diventato un partito come tutti gli altri, che di diverso ha forse il discutibile approccio con la rete che dovrebbe assicurare quella democrazia diretta con tante parole invocata. Perchè è pur vero che anche nel caso della Raggi è stata attivata la piattafotrma Rousseasu, ma è immancabile che la risposta dipende poi molto da come viene formulato il quesito ai militanti della rete. Infatti anche in questo caso il quesito ,le modalità e il tempo (ferragosto !) sono state appannaggio di uno ristretto gruppo dirigente, che può orientare proprio con la scelta del momento e con le modalità della formulazione il risultato che poi se ne ottiene. C’è infatti da rilevare che il tabù del terzo mandato è stato abbattutto con il consenso dell’ 80% dei militanti e la possibilità di alleanze approvata con poco meno del 6o%. Ma la maschera in questo caso non cade solo dal volto dei 5Stelle, perché la brutta vicenda del bonus covid intascato da politici, che già hanno indennità di rilievo, riguarda principalmente la Lega. Sono lontani gli anni di Roma ladrona e del cappio inalberato in parlamento, è lontano il mito di Alberto da Giussano, eroe e puro, ora si è constatato che non solo la Lega sfugge dal chiarire come sono stati spesi 49 milioni dei contribuenti italiani, ma che nelle sue file si nascondo i soliti furbetti della politica ,che della politica si servono e non la servono come vorrebbe la dignità di un rappresentante del popolo italiano. Avranno capito ora gli italiani che non basta alimentare le pulsioni antipolitiche che si nascondono in zone grigie dell’opinione pubblica per fare della buona politica e che non bastano pochi clic sul web per fare di qualche sprovveduto uno statista ? Temiamo di no, il cammino è ancora lungo per ridare dignità alla politica. Speriamo che questa politica, anche quella di questi giorni, sappia aiutare il paese a superare la grave crisi sociale ed economica in cui il coronavirus sta lasciando l’Italia.