IL SOVRANISMO E L’EUROPA

di Pierluigi Castellani

La politica italiana annovera molte incoerenze e contraddittorietà delle forze politiche , ma come non notare la vistosa ambiguità della Lega di Salvini, che facendo parte del governo più europeista, che l’Italia abbia avuto con Mario Draghi premier, appone la propria firma al manifesto dei sovranisti in Europa insieme alla Meloni, oppositrice in Italia del governo Draghi, all’ungherese Viktor Orban, alla francese Marine Le Pen e al polacco Kaczynski. Infatti i partners di Salvini in Europa si sono contraddistinti per la feroce opposizione a quel triangolo, Macron, Merkel, Draghi, che vuole un’Europa più integrata e solidale. Ma questa disinvolta posizione del nostro Matteo Salvini rivela anche il volto populista di un leader costretto a rincorrere l’opinione pubblica della destra conservatrice per non farsi sottrarre ulteriori consensi da i FDI di Giorgia Meloni senza badare di apparire incoerente con la rincorsa alla federazione del centrodestra, che dovrebbe includere anche FI di Berlusconi, che non dimentica mai di rivendicare la sua appartenenza al PPE della Merkel, cioè ad una famiglia politica decisamente europeista, quella famiglia che, tra l’altro, invece da tempo  pure corteggia il leghista Giancarlo Giorgetti incurante di apparire sempre scettico sulle capriole politiche del suo capo. La verità sta nel fatto che il capo politico della Lega non può rinunciare, pena la perdita di consensi , di cercare di stare sempre sulla cresta dell’onda come quando, Ministro dell’Interno, veleggiava sulla spiaggia del Papeete senza preoccuparsi di offrire al paese un suo coerente progetto politico. Ma l’errore di Salvini risiede anche nel fatto che il sovranismo in Europa non può avere futuro,  perché stringere un’alleanza con chi si oppone al disegno di Europa più integrata e solidale, si pensi alla contrarietà sempre espressa da Polonia ed Ungheria ad una equa ripartizione dei migranti che approdano sulle nostre spiagge, è davvero contradditorio per chi invece si vuole contraddistinguere come strenuo difensore dell’Italia. Ma non può averte futuro anche perché alla fine anche elettoralmente il sovranismo risulta perdente come puntualmente avviene in Francia con la Le Pen che perde tutti i ballottaggi. Per questo il manifesto del sovranismo viene snobbato da tutti coloro che sanno che in un mondo sempre più globalizzato solo un’Europa unita e solidale può porsi come credibile interlocutore nel confronto tra l’America di Biden, la Cina e la Russia di Putin soprattutto in un momento come questo, che vede la necessità di non perdere la sfida per la ripresa economica dopo la pandemia e di fare ogni sforzo per la necessaria tutela dell’ambiente e la difesa della vita del nostro pianeta.