LA SCOMPARSA DI GERARDO BIANCO

Gerardo Bianco è venuto a mancare all’età di 91 anni. Lascia un grande vuoto nella politica italiana. Non è stato solo parlamentare di lungo corso ed anche europarlamentare, Ministro dell’Istruzione e presidente del gruppo parlamentare della DC quando quel gruppo contava più di 200 deputati, ma è stato appassionato e lungimirante leader politico, che quando la DC si è disciolta ed è divenuta PPI ne  ha assunto la segreteria nazionale salvando i popolari  dalla deriva di destra impressa da Roco Buttiglione con la sua scissione. Bianco ha saputo con la sua combattiva fermezza salvare la tradizione dei cattolici democratici del nostro paese portandoli nell’ Ulivo di Romano Prodi, dando così vita alla stagione del centro sinistra riformista ed innovatore. Veniva da quella fucina di cultura e di politica rappresentata dalla terra irpina in cui la tradizione del cattolicesimo politico si incrociava con la tradizione liberale di Francesco De Sanctis dando un grande apporto alla costruzione dell’Italia moderna. Intellettuale vivace, latinista apprezzato, fino all’ultimo ha offerto il proprio contributo per tener vivi i valori del cattolicesimo democratico riannodando ed attualizzando i fili di una tradizione, che discendendo da Sturzo e passando da De Gasperi e Dossetti giungeva fino ad Aldo Moro. Grande era il suo senso delle istituzioni ed a lungo ha dipeso il prestigio del Parlamento come presidente dell’associazione degli ex parlamentari, consapevole, come era, che il parlamento in uno stato democratico è il presidio di ogni libertà. Affabile e gioviale nei rapporti personali, pronto a discutere e confrontarsi con tutti, sono in molti oggi a ricordarlo ed a stringersi con solidarietà ed affetto intorno alla sua famiglia.