Leonelli saluta il Pd e passa con Calenda: ” Democratici condizionati dalle correnti”

Non è sicuramente un bel momento per il Pd umbro, alle prese con continui conflitti e senza una guida politica. A salutare i democratici umbri ci pensa Giacomo Leonelli che prende armi e bagagli per passare con Carlo Calenda. Dopo aver militato per tanti anni nei Ds e poi nel Pd, l’ex segretario regionale dei democratici abbandona i democratici umbri per approdare ad Azione, probabilmente convinto anche dal senatore Matteo Richetti stretto collaboratore di Calenda.  Leonelli , 42 anni, ha fatto tutte le istituzioni locali umbre: prima consigliere comunale a Perugia, poi consigliere provinciale e infine consigliere regionale. Alle ultime elezioni per il rinnovo dell’Assemblea legislativa di Palazzo Cesaroni non è riuscito ad essere rieletto, così come nel 2018 non fu eletto alla Camera dei Deputati nel collegio di Perugia.  Leonelli, in un post pubblicato questa mattina su Facebook, spiega la sua scelta senza rinunciare a frecciate velenose nei confronti dei democratici umbri. ” Ho scelto Azione perché è un contenitore ‘sano’, costruito dal basso, dalla sincera impronta liberale e riformista, che ha sempre anteposto i contenuti e la proposta alla demagogia e al populismo, e che non ha esitato a schierarsi apertamente in  battaglie controcorrente quando le ha ritenute giuste “.  Decisamente duro il giudizio sul partito umbro: ” Non mi riconosco in nessuna delle proposte avanzate”. Poi aggiunge: ” In queste settimane è accaduto qualcosa di peggio: e cioè che il Pd di fronte alla domanda diffusa di un nuovo paradigma sociale ed economico nazionale, europeo e mondiale, ha preferito, anziché avviare una discussione a viso aperto di fronte al paese, mantenere i rapporti di forza delle sue correnti”. Tutto ciò per Leonelli ” è inaccettabile”. Non mi interessa, conclude Leonelli, ” portare un contributo, seppur piccolo, a gruppi dirigenti interessati solo a salvaguardare loro stessi al punto di eludere scientificamente ogni ipotesi di discussione per il rischio che quegli equilibri consolidati vengano minacciati”.  Il Pd umbro continua così a perdere pezzi.