OSSERVATORIO ECONOMICO DELL’UMBRIA, SMACCHI, “SERVE UNA SCOSSA”

L’analisi dei dati economici dell’Osservatorio Economico dell’Umbria spinge il consigliere regionale del Pd, Andrea Smacchi, a chiedere “una scossa energica per dare continuità ai primi deboli segnali di ripresa” e “scelte forti e concrete”.

“Leggendo attentamente i dati del IV trimestre 2013 dell’osservatorio economico dell’Umbria di Unioncamere – dice Smacchi – si evince chiaramente che il fuoco sta ancora covando sotto la cenere. Aumentano infatti le imprese in scioglimento e liquidazione (+2,8 %) e di quelle sottoposte a procedure concorsuali (+ 2,5 %), si assiste inoltre ad una flessione complessiva degli occupati pari 5 punti percentuali sull’occupazione totale, crescono invece le società di capitali e le imprese individuali”.

Smacchi sostiene che prendendo “a riferimento il triennio 2010 – 2012,  i dati evidenziano una severa contrazione dei livelli produttivi e del valore aggiunto, un crollo degli utili ante – imposte, il conseguente passaggio a risultati netti fortemente negativi dopo aver saldato i conti col fisco”.

“In questo contesto, a livello locale – secondo il consigliere – occorre da parte delle istituzioni a tutti i livelli una scossa energica, in grado di alimentare il coraggio di chi fa impresa e ridare fiducia alle famiglie e a chi cerca lavoro, per farlo è necessario agire concretamente sulla leva fiscale a livello locale, visto che ci troviamo ancora oggi in uno stato che si colloca in  un gradino leggermente sopra il superamento tecnico della recessione”.

“Nonostante tutto – conclude Smacchi – il IV trimestre 2013 ci consegna anche elementi di positività, che rappresentano comunque un segnale da non trascurare, crescono infatti su scala regionale sia la produzione industriale (+ 1,5 %), che il fatturato (+ 1,8 %) ed anche gli ordini sono in crescita (+ 1,9 %). Dati questi ultimi che certificano primi importanti segnali in controtendenza rispetto a quelli degli ultimi 3 anni, rispetto ai quali la politica e le istituzioni devono compiere scelte forti e concrete”.

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