PENSIERI POSITIVI PER IL DOPO

di Pierluigi Castellani

Trascorsi questi giorni di festa nel più assoluto isolamento,  ma nella ferma convinzione che la promessa della resurrezione sarà mantenuta, i pensieri degli italiani non possono non andare al dopo, al come usciremo da questa pandemia. Sta infatti emergendo dopo quello sanitario un serio problema economico e di tenuta sociale. Dobbiamo constatare che il sistema sanitario italiano ha saputo reggere bene all’onda d’urto dell’emergenza con il coraggio e l’impegno dei medici e di tutti gli operatori sanitari, che stanno pagando un doloroso contributo in vite umane. Anche il sistema sanitario umbro ha dimostrato di essere all’altezza della sfida emergenziale. Tanto che non si è notata, almeno per ora e in questo caso, nessuna recriminazione da parte dell’attuale esecutivo regionale nei confronti della passata gestione. Il servizio sanitario della nostra regione era considerato tra i migliori del paese e lo sta  dimostrando in questa situazione. I nostri ospedali con le loro eccellenze e la medicina del territorio hanno consentito di affrontare l’emergenza come non è avvenuto in altre parti dove si è privilegiata la ospedalizzazione a scapito dei presidi  territoriali, che si sono dimostrati il necessario filtro anche in questa situazione emergenziale. Ma ora tutti giustamente si chiedono: come usciremo da questa fase e soprattutto come affronteremo il problema della ripartenza sul piano economico e sociale ? E cosa avverrà in Umbria una regione che ha pagato più di altre la lunga crisi iniziata nel 2008? Certamente molto dipenderà dagli strumenti che metterà in campo il governo nazionale, ma molto sta anche nella responsabilità del livello regionale e locale. Occorre affrontare questa nuova fase con priorità ben definite ad iniziare dalla ricostruzione nelle zone terremotate. La ricostruzione può dare un forte contributo alla ripresa della regione se le risorse già stanziate potranno essere impegnate e prontamente spese. Il nuovo commissario governativo Legnini ha già dimostrato chiarezza di idee e prontezza di realizzazione. A questo deve però corrispondere una volontà di semplificazione e sburocratizzazione anche nei livelli locali. Ma è evidente che la partita più grossa si dovrà giocare stimolando la ripresa delle attività manifatturiere delle piccole e medie imprese e delle attività culturali e turistiche per le quali è necessario un maggiore impegno creativo. Nulla sarà più come prima, questa è la generale convinzione che si sta facendo strada. I nostri stessi comportamenti dovranno subire cambiamenti. Quanto dovremo convivere con il rischio del contagio ? Per quanto tempo il distanziamento sociale, i dispositivi di protezione individuale dovranno far parte del nostro corredo comportamentale? Dobbiamo quindi, accettando anche la necessaria graduale ripartenza di ogni settore, pensare di riappropriarci del nostro futuro. Per questo è importante pensare al dopo in modo positivo. Già gli italiani, accettando con disciplina i sacrifici imposti, hanno smentito tutte le facili e spregiative vulgate che vengono ingenerosamente diffuse all’estero. Sapranno anche in questa occasione, se pure l’Europa darà il suo contributo, sorprendere favorevolmente il mondo.