Assunzioni in caduta libera in Umbria: tra maggio e luglio previsto un “netto calo”

Scendono del 16% le assunzioni delle imprese in Umbria che segnano a maggio meno 180 avviamenti rispetto allo stesso mese del 2022 e di 930 nel trimestre maggio-luglio, con il commercio in “netto calo” e servizi a imprese e persone in “caduta libera”.  Emerge dal bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal. Secondo quanto reso noto dalla Camera di Commercio in Umbria nel trimestre maggio-luglio 2023 è previsto un aumento di 1.120 assunzioni nell’industria e un calo di 2 mila 550 nei servizi, con meno 410 nel commercio, con una flessione del 16%. La voce ristorazione e servizi turistici avanza ancora (nel trimestre più 160 avviamenti, più 4,5% sul 2022). Aumentano solo le medie imprese, con invece arretramenti occupazionali per piccole e grandi aziende. Per il resto, afferma il presidente Giorgio Mencaroni, l’Umbria continua ad essere una delle regioni con la percentuale più alta di aziende “che hanno difficoltà a reperire il personale di cui hanno bisogno: nella regione, infatti, a maggio in 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà a trovare profili desisderati, contro una media nazionale di 46 casi su cento”. Per Mencaroni si tratta di un problema che “va affrontato con misure di medio e lungo periodo, ma che necessita anche di interventi a breve come un taglio più coraggioso del cuneo fiscale. Come restano tali i problemi strutturali, come il fatto che la percentuale di offerte di lavoro provenienti dalle imprese per i laureati in Umbria sia di un terzo inferiore a quella media nazionale, spingendo i nostri giovani più istruiti ad andare fuori regione quando non fuori dall’Italia”.