Cantone, da Palamara un cambio d’abito di scena. Centofanti patteggia

” C’era un Luca Palamara che ho particolarmente apprezzato come presidente dell’ Associazione nazionale magistrati, quando era punto di riferimento perché difendeva l’autonomia della magistratura. Poi però ha fatto un cambio l’abito di scena, ha avuto un ruolo diverso dimenticandosi di quanto aveva fatto prima”. È uno dei passaggi dell’arringa di Raffaele Cantone che, con i sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex magistrato romano accusato di corruzione per i suoi rapporti con l’imprenditore Fabrizio Centofanti. Lo ha fatto nel corso dell’udienza preliminare di ieri a Perugia.  La richiesta di rinvio a giudizio ha riguardato Palamara e Adele Attisani mentre Centofanti ha chiesto, con il parere favorevole dei pm, di poter patteggiare un anno e mezzo di reclusione. Secondo la Procura di Perugia il quadro delle intercettazioni acquisite alle indagini conferma quanto emerso dalle dichiarazioni spontanee rese da Centofanti che ha ammesso i suoi rapporti con Palamara. La Procura di Perugia ha sostenuto in particolare che Palamara ha ricevuto dall’imprenditore il pagamento di viaggi, soggiorni e lavori presso l’ abitazione di Attisani ( considerata l’istigatrice delle condotte delittuose) in relazione al suo ruolo nel Csm. Per i magistrati umbri la quantità di utilità ricevute dall’ex magistrato, i tempi e le modalità  di ricezione evidenziano ” che Palamara aveva messo a disposizione del lobbista Centofanti le sue funzioni”.