Commissione Antimafia, Umbria rischia di non essere piu’ una isola felice. Preoccupazione per condizionamento amministrazione pubblica.

La premessa e’ che allo stato dei fatti non c ‘e’, per ora, alcun politico indagato. La conclusione e’ che c ‘ e’ stato un tentativo di condizionare l’amministrazione pubblica e i candidati alle elezioni comunali.  Con queste sottolineature  il Presidente della commissione parlamentare d’inchiesta su mafie e organizzazioni criminali Nicola Morra, calabrese ed esponente del M5S, ha riassunto la giornata di lavoro in Prefettura a Perugia dove la commissione si e’ confrontata con i vertici delle forze dell’ordine, con il Procuratore facente funzioni Giuseppe Petrazzini  e con il Procuratore Generale Fausto Cardella. ” Con ogni probabilita’ torneremo in Umbria, perche’ non vorremmo che da isola felice si rivelasse tutt’altro”,  così ha anticipato il Presidente Morra ricevuto dal Prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia.  Del resto le inchieste di queste ultime settimane , dei magistrati calabresi , stanno a dimostrare che siamo ben oltre i semplici timori.  ” Preoccupa molto il tentativo di condizionare le pubbliche amministrazioni e i candidati alle elezioni. – ha continuato Morra – Bisogna fare molta attenzione, per evitare fatti che altrove hanno inquinato pesantemente pubbliche amministrazioni “. La commissione ha ricordato che in Umbria ci sono quattro istituti penitenziari con due ( Terni e Spoleto) ad alta sicurezza e al regime del 41 bis . Carceri dove ci sono personaggi mafiosi di alto livello con un via vai di gruppi familiari che raggiungono le due citta’ umbre, per venire a trovare i loro parenti detenuti. Alcuni, come si e’ dimostrato a Terni, decidono anche di trasferirsi in Umbria, prendendo abitazioni non lontane dai due istituti di pena. Altro aspetto da non sottovalutare, come ha sottolineato il Procuratore Generale Cardella in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, e’ quanto sta avvenendo nelle zone colpite dal sisma ultimo , con notevoli flussi di soldi pubblici destinati alla ricostruzione. La storia insegna che le mafie guardano con interesse proprio a quelle aree del paese dove ci sono soldi da investire.  Il lavoro della commissione si e’ concluso nel pomeriggio con l’incontro con l’associazione dei comuni umbri (Anci).