Confindustria Umbria 2032 e un Pnrr senza visione: risorse in mille rigagnoli

E’ stata presentata nelle sedi di Perugia e Terni di Confindustria l’anteprima dei risultati di “Umbria 2032”, lo studio strategico per lo sviluppo della nostra Regione promosso dagli industriali, affidato a The European House Ambrosetti. I risultati diventeranno definitivi nei prossimi mesi. L’obiettivo – spiega Confindustria Umbria – è quello di arrivare a proporre progetti di sviluppo, frutto dell’apporto dei principali stakeholder regionali, che possano contribuire al rilancio del territorio sfruttando le opportunità derivanti dal Pnrr. Il totale delle risorse finanziarie destinate all’Umbria, includendo anche il Fondo complementare, ammonta a 3,4 miliardi di euro. Un elemento distintivo del progetto è stata l’attività di ascolto che ha coinvolto 70 degli stakeholder. Lo studio individua anche un piano di azioni articolato in 18 proposte da realizzare da qui al 2032 lungo tre assi principali: infrastrutture e connettività, sviluppo industriale e capitale umano. “Un lavoro molto utile, in questo momento è importante fare squadra per cogliere tutte le opportunità legate al Pnrr ma anche alla nuova programmazione comunitaria”, ha detto la governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei. Le priorità considerate sono la realizzazione della stazione Medio Etruria, l’ampliamento della copertura da banda ultra larga nelle aree interne e rurali, l’affermazione dell’area di Terni come laboratorio di riferimento per l’evoluzione della manifattura in chiave green, il potenziamento dei voli dell’aeroporto di Perugia su tratte di rilevanza turistica, l’insediamento in Umbria di un centro di eccellenza sull’Agrifood, un piano di riqualificazione delle periferie e dei centri storici. Uno studio, che a prima vista, non propone nulla di particolarmente nuovo rispetto alle linee programmatiche di questi anni. Una domanda sorge però inevitabilmente: si tratta di uno studio che diventerà “definitivo nei prossimi mesi” e che punta ad ottimizzare le risorse del Pnrr. Un contributo, quindi, che giungerà a conclusione quando le scelte sul Pnrr sono state già fatte. Con un danno che nel frattempo si è consumato: la frammentazione delle risorse del Pnrr su mille “progettini” sparsi su tutto il territorio regionale. Uno spezzatino di iniziative che alla fine rischia di non lasciare nulla sul tessuto produttivo ed economico della Regione. Forse, sarebbe stato sicuramente più utile incaricare The European House Abrosetti prima che molte risorse fossero state impegnate in mille rigagnoli.