Coronavirus, ecco perchè la Sanità dell’ Umbria è riuscita a garantire una buona assistenza. Prima regione benchmark.

C ‘ è un termine che non tutti conoscono ma che rappresenta un indicatore chiave per misurare la validità di un servizio: benchmarking. E’ un indice, ottenuto componendo vari elementi di diversa natura, che consente di giudicare in forma oggettiva, il risultato effettivo conseguito nella gestione di una azienda. Misura sostanzialmente il grado di efficacia ed efficienza dell’attività aziendale. Ebbene l ‘Umbria , negli ultimi anni, è stata sempre la prima regione ” benchmark” per la sanità italiana, per la definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, dell’ appropriatezza e dell’efficienza delle prestazioni. La nostra regione ha guidato , e speriamo possa continuare a guidare,  la classifica della qualità dei servizi sanitari in Italia. Un riconoscimento oggettivo,  che la sanità umbra si è meritata negli anni con impegno e risultati clinici, razionalizzando la spesa e investendo sulle nuove tecnologie. Anche nel 2019 l ‘ Umbria è risultata la prima in classifica, superando altre quattro regioni come Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Marche. Tra l ‘altro essere la migliore regione di riferimento assicura ogni anno una quota di finanziamenti maggiore. Partiamo da questo primo punto per provare a spiegare come è stato possibile affrontare dignitosamente anche una emergenza sanitaria come quella Covid-19. Lo faremo in più puntate, provando ad entrare nel merito di alcune scelte fatte negli anni. In Umbria vi sono quasi 11 mila dipendenti in sanità, ossia l ‘ 1,8% dell’ occupazione totale nazionale, a fronte  dell’ 1,5% della quota di spesa sanitaria corrente. In altri termini, l ‘Umbria ha circa 1700 occupati in più rispetto ad un criterio di equidistribuzione basato sulla media nazionale. Ma la composizione qualitativa di questa occupazione può essere ancora più interessante. Il rapporto tra medici e personale non medico ( amministrativi, tecnici, etc) è, in Umbria, il 18% circa rispetto ad una media nazionale del 17%. Quindi nella nostra regione ci sono circa 140 medici in più. Invece, l ‘incidenza del personale amministrativo in Umbria è pari al 7,4% rispetto ad una media nazionale del 10,6%. Il personale infermieristico pesa in Umbria per il 43,3% esattamente in linea rispetto a quello nazionale. In sintesi, l ‘ Umbria presenta, sul piano comparato a livello nazionale, una maggior incidenza relativa di medici, con una anzianità di servizio maggiore, a fronte di poco personale amministrativo e un personale infermieristico in linea con la media nazionale. Questo dato rappresenta già una prima ,importante ragione di riflessione. L ‘Umbria ha costruito un modello meno ospedalecentrico , più territorio e assistenza a domicilio. La filosofia scelta era chiara: i pazienti vanno trattati il più presto possibile sul territorio, prima che si instauri la malattia vera e propria. Perchè in questa emergenza sanitaria gli Ospedali umbri e le terapie intensive hanno retto bene ? Perchè in molti casi il riconoscimento dei primi sintomi sul territorio ha consentito di trattare immediatamente i pazienti prima di arrivare ad una polmonite interstiziale bilaterale, che quasi sempre porta il paziente in rianimazione.  In Umbria negli anni si è costrutita una ottima rete di medici di famiglia, una articolazione qualificata dei distretti sanitari, una presenza diffusa di Pes ( centri di erogazione di servizi sanitari), case della salute e servizi a domicilio che hanno garantito non solo prestazioni sanitarie di livello ma anche un rapporto di fiducia tra cittadino e servizio pubblico. Così come si è investito molto sulla rete dell’emergenza degli Ospedali umbri, con posti di terapia intensiva non solo a Perugia e Terni ma anche in altri 5 nosocomi: Città di Castello, Foligno, Gubbio, Spoleto e Orvieto. Ecco perchè le nostre rianimazioni hanno tenuto, gli Ospedali non sono andati in crisi e i ricoveri sono stati contenuti. Aver investito piu del resto d’ Italia su medici e infermieri ha consentito di garantire servizi di qualità negli Ospedali e sul territorio. Questa prima puntata la possiamo concludere dicendo che l’ Umbria , a differenza di altre regioni ( Lombardia), ha un modello di sanità che si caratterizza per una spiccata sfera pubblica con una quantità e qualità di medici e infermieri superiore al resto del Paese. ( Continua-1)