Coronavirus, studenti e lavoratori in coro: proposte per fermare la disoccupazione.

PERUGIA – In questa momento di grave emergenza sanitaria lo stop delle attività produttive significa per molti giovani lavoratori, soprattutto precari, una brusca interruzione delle fonti di reddito. L’impatto sull’Umbria, territorio con difficoltà economiche strutturali e da tempo terra di emigrazione, possono essere in prospettiva devastanti. Per questo motivo, come Sinistra Universitaria – Udu Perugia, Altrascuola – Rete degli Studenti Medi Umbria e CGIL Umbria, abbiamo rivolto un appello alla Regione, presentando un pacchetto di proposte per la sicurezza sociale di giovani studenti e lavoratori nel territorio umbro.
Le maggiori difficoltà che le fasce deboli della popolazione devono affrontare sono, infatti, il caro-affitti, il costo dei servizi pubblici, il costo del materiale didattico per gli studenti, a cui si aggiunge la disoccupazione, causata dallo stop delle attività produttive. In Umbria questo si somma a un dato già di per sé tra i peggiori d’Italia: Il tasso di occupazione dei 15-24enni che è al 19,2%, contro una media UE del 34,7%. Inoltre, dal 2008 al 2017 l’emigrazione ha interessato circa 37.000 giovani (dati Aur).
Al centro della proposta di Udu, Rete e Cgil c’è la costituzione di un Fondo Regionale di sostegno economico ai conduttori di locazioni private in favore di studenti, lavoratori e famiglie in con un Isee inferiore ai 50mila euro, accompagnato dall’aumento dei fondi regionali per la garanzia del Diritto allo Studio, da investire in strumenti come borse di studio, materiale didattico e servizi agli studenti. Fondamentale anche una politica di programmazione tra enti locali, università, parti sociali e servizi per l’impiego, per introdurre misure di formazione e orientamento dei giovani lavoratori e rafforzare le politiche attive per il lavoro.
“Per gestire l’emergenza, non sanitaria e sociale, è necessario adottare misure che guardino al medio periodo e alla prospettiva -afferma Angela De Nicola, coordinatrice della Sinistra Universitaria – Udu Perugia – Tra i 23.000 studenti universitari della nostra regione ci sono molti lavoratori precari, borsisti, in condizioni economiche compromesse dall’emergenza sanitaria che devono essere tutelati: la Regione intervenga su affitti e borse di studio”. “La situazione non migliora per gli studenti delle scuole superiori – aggiunge Matias Cravero, Coordinatore di Altrascuola Rete degli Studenti Medi Umbria – che dipendendo dai redditi familiari, spesso in calo e necessitano di sostegni immediati per poter seguire la teledidattica, con strumenti tecnologici adeguati e borse di studio all’altezza di queste nuove esigenze. C’è anche il bisogno di rimborsi sugli abbonamenti dei trasporti per non gravare sulle spalle delle famiglie con spese di cui non si è potuto usufruire”.
“Per essere pronti alla ripartenza è necessario costruire uno scenario di prospettiva – conclude Barbara Mischianti, della Cgil Umbria – partendo dai problemi contingenti, per costruire una nuova idea di sviluppo e di società. La Cgil è e sarà al fianco degli studenti e delle studentesse, che rappresentano il futuro della regione e del Paese e che dimostrano, non da oggi, un grande senso di responsabilità e di impegno per il bene comune”.