Effetto coronavirus, disdette anche in Umbria. Alcune cancellazioni preoccupano gli operatori turistici.

Per farsi una idea di quello che sta succedendo basta sentire gli operatori delle agenzie di viaggio. Secondo l’istituto di ricerca Demoskopika, alla fine potrebbero essere cinque milioni i turisti che rinunceranno all’Italia per le loro vacanze, con un prezzo di ben 4,5 miliardi di euro, circa il 5% del fatturato dell’intero settore turistico. Ma l’effetto virus quanto peserà sull’economia dell’Umbria ? E’ presto per dirlo ma il danno ci sarà e non sarà di poco conto. Al momento, dopo lo stop ai voli deciso nei giorni scorsi, nelle strutture alberghiere umbre non ci sono turisti cinesi e a zero potrebbero restare fino a maggio. Senza contare che quest’anno gli arrivi dovevano essere ancora maggiori in quanto il 2020 è l’anno della cultura e del turismo Italia-Cina. Negli ultimi anni era cresciuto il numero dei cinesi che sceglievano di venire in Umbria anche per la vicinanza delle nostre città alla Toscana e a Roma, mete preferite , insieme a Venezia e Milano, dai turisti di Pechino. Ma c ‘ è di piu’: il virus potrebbe provocare un effetto trascinamento. Cosa vuol dire ? Le agenzie di viaggio registrano un crollo delle prenotazioni del 35/40% dall’estero, soprattutto da Stati Uniti, Germania e Francia. Bacini importanti anche il cuore verde d’Italia. Molti turisti decidono di non partire perchè non vogliono trovarsi nelle condizioni, magari per una semplice febbre, di dover fare la quarantena nell’ospedale di un’altro paese. Tanto è vero che molti operatori ormai parlano di reazioni psicologiche dietro a centinaia di cancellazioni. Preoccupano, anche agli  albergatori umbri, alcune disdette che stanno arrivando dalle scuole sulle già programmate gite scolastiche. Infatti numerosi dirigenti scolastici , alla luce di pressanti preoccupazioni che arrivano dai genitori dei ragazzi , stanno pensando di cancellare le gite scolastiche. Per non parlare del danno che potrebbero subire istituzioni come l’Università per stranieri e l’ Accademia delle belle arti di Perugia, frequentate da diversi studenti cinesi.  Una reazione psicologica che frena non solo gli spostamenti ma anche la volontà di numerose famiglie che pensavano di prenotare una vacanza. Forse, piuttosto che stare ancora ad aspettare gli eventi, non sarebbe male qualche forma di comunicazione capace di dare dell’Umbria una idea positiva. Qualcosa va sicuramente fatto altrimenti la stagione potrebbe subire danni irreparabili.