Esercito a Fontivegge, serve davvero o è solo uno spot ? Tutti i dubbi sull’operazione Stazione-Piazza del Bacio.

La pattuglia dell’Esercito di ” Strade sicure”, composta da tre militari, è arrivata ieri a Fontivegge e, insieme a una della Polizia, si è spostata tra la stazione, il piazzale dove si fermano gli autobus e piazza del bacio. La loro presenza è programmata dalle 16 alle 23 di ogni giorno. La loro è un’attività di sorveglianza. La domanda che in molti si fanno è se si tratta di una scelta efficace o è solo uno spot. Una certezza in realta c’è: fanti, alpini e parà possono influire pochissimo sulla sicurezza, visto che la loro attività – tra l’altro con solo tre uomini e dalle 16 alle 23 – ha una rilevanza statistica minima. Tanto che la stessa Corte dei Conti non ha potuto verificare le prestazioni militari in Italia perchè ” le percentuali di risultati è estremamente ridotta “.  Certo, invocare l’esercito – anche a Perugia – è uno slogan ad alto impatto e basso costo se non si riesce ad elaborare una ricetta vincente per il controllo della città. I militari non vanno quasi mai in giro da soli, ma vengono accompagnati da appertenenti alle forze dell’ordine, a cui spetta contestare i reati: come è esattamente avvenuto ieri alla stazione. Per garantire le pattuglie dei militari servono altrettanti agenti con il risultato – scriveva qualche anno fa la Corte dei Conti –  di depotenziare gli effetti sul campo. Per questo la magistratura contabile ha consigliato di ripensare queste operazioni. ” Non siamo in grado di valutare la performance dei militari perchè non misuriamo fattori come la deterrenza “, spiegava un pò di tempo fa Fabrizio Battistelli docente di sociologia alla Sapienza che da anni studia questa materia. Probabilmente l’obiettivo che si vuole raggiungere – ed è un sano e giusto obiettivo –  è quello di migliorare la percezione di sicurezza da parte di cittadini anche se i dati Istat, che periodicamente chiede alle famiglie italiane quanto considerano la zona in cui vivono a rischio criminalità, dicono che non si sentono più sicuri. I rappresentanti sindacali di polizia affermano che i soldi investiti per i militari ” non sono altro che un costo inutile per un’iniziativa di facciata” e altri ancora lo dipingono come ” uno spot di chi fa vedere che si interessa al problema della sicurezza senza però risolverlo”. Il Sindaco di Perugia Andrea Romizi  è convinto che così si risolvono i problemi di sicurezza della città , almeno della zona Fontivegge-Piazza del Bacio;  il segretario della Lega Umbria, Virginio Caparvi,  parla di risultato significativo per la sicurezza dei residenti nel quartiere; il senatore Simone Pillon ringrazia per questo risultato Salvini ( qualcuno dovrebbe informarlo che da più di un anno non è Ministro dell’Interno, ndr) e l’assessore comunale Luca Merli (leghista) addirittura si spinge tanto avanti da definire la scelta ” come l’inizio di una nuova era”.  Insomma per gli amministratori comunali di Perugia e Lega Umbria i nostri alpini, fanti e parà riusciranno a liberare la citta da pusher, rapinatori e criminali. La realtà, purtroppo, è diversa e occorrerebbe – soprattutto per chi ha responsabilità istituzionali – cautela, lucidità e serietà quando si tira in ballo la sicurezza dei cittadini. Anche perchè i militari – come abbiamo ricordato – non hanno funzioni di polizia giudiziaria, ovvero dovrebbero ricorrere  al supporto di carabinieri e polizia . Inoltre con tre fanti al giorno , dalle quattro del pomeriggio fino alle 23 , poco si potrà fare per controllare la città. Santificare questa scelta significa prendere in giro la gente senza risolvere mezzo problema. E’ come costruire la sicurezza al buio, senza fare luce sui problemi e sulle soluzioni possibili. Anzi questi spot rischiano soltanto di mimetizzare la falla degli organici delle forze dell’ordine in Umbria e del corpo di polizia municipale di Perugia. Tre domande vengono spontanee: che fine ha fatto il posto fisso di polizia a Fontivegge , quando l’allora sottosegretario leghista al Ministero dell’Interno Stefano Candiani e il Sindaco Andrea Romizi annunciarono (marzo 2019) la imminente apertura ? Che fine ha fatto il potenziamento del posto fisso di polizia di via Bartolo nel centro storico ? Perchè il Sindaco e i rappresentati della Lega non hanno impedito al Ministro dell’Interno di allora , Matteo Salvini, di declassare la Questura di Perugia facendola passare da una classe a un’altra inferiore ? Ritrovare la voce dopo tanti silenzi e parlare addirittura di “nuova era” è non solo poco serio ma offende la intelligenza di una comunità. I cittadini sanno bene che il destino della città di Perugia è nelle mani di tanti Carabinieri, Poliziotti e Finanzieri che ogni giorno, con passione e competenza, fanno il loro dovere per garantire la nostra sicurezza.  Donne e uomini in divisa che mettono a rischio la propria incolumità per difendere quella dei cittadini e i valori espressi dalla Costituzione. Il problema semmai sono le dotazioni inadeguate, i mezzi non idonei e l’assenza di leggi chiare o protocolli operativi. Sono queste le battaglie da fare – tutti insieme – per rafforzare la loro presenza in città e tutelare il lavoro che ogni giorno svolgono. Ma tutto ciò non sarà sufficiente se la politica non fa la propria parte come quella di riqualificare con i fatti , e non a parole,  quartiere ancora oggi in condizioni di abbandono e incuria.