In Umbria meno ricoveri Covid rispetto a un anno fa: cocktail di virus in giro

Per il Covid in Umbria l’anno si chiude con un netto calo dei ricoveri rispetto allo stesso giorno del 2022. Negli ospedali dell’Umbria ci sono infatti attualmente 161 pazienti positivi mentre erano 260 al 31 dicembre 2022. Un calo, quindi, di 99 pazienti ricoverati rispetto ad un anno fa. Significativo anche il dato delle vittime del virus: 15 in un solo giorno quelle registrate 12 mesi fa, nessuna ora. Identico, invece, il numero dei posti occupati nelle rianimazioni: sei. Cambia anche la distribuzione dei ricoverati, 134 nei reparti di area medica Covid un anno fa e 54 attualmente, mentre nelle altre aree di degenza erano 120 e ora 101.  Il virus comunque continua a circolare insieme a tanti altri. In questi giorni di Natale e Capodanno sono quasi trentamila gli umbri a letto e non è sempre facile capire quale malattia li abbia contagiati, anche perché ormai in pochissimi si fanno il tampone se stanno male. “Possiamo parlare di cocktail di virus”, ha sintetizzato il noto igienista Fabrizio Pregliasco aggiungendo che “quelli respiratori sono 262”. In questa situazione è difficile stabilire sintomi caratteristici per le forme più diffuse. Pregliasco ha sottolineato che quest’anno l’influenza la sta facendo da padrona come numero di casi. “I sintomi sono diversi anche se l’inizio è di solito brusco, con febbre sopra i 38 gradi. Poi ci sono i dolori, o muscolari o articolari oppure entrambi i tipi contemporaneamente. Inoltre si manifesta almeno un sintomo respiratorio, come ad esempio la tosse”, ha spiegato il noto  igienista e direttore sanitario del Galeazzi. Dura almeno cinque giorni ma, a volte, anche una settimana. Sul versante Covid non ci sono particolari preoccupazioni, difficilmente provoca malattie gravi in chi non è fragile. Va da nessun sintomo, perché molto spesso è del tutto asintomatico, a forme che mimano l’influenza. Spesso, comunque,  porta mal di gola, anche se le manifestazioni dipendono dalla storia della persona colpita, cioè dalla sua immunità ibrida. “Il picco verrà raggiunto in questi giorni”, spiega Pregliasco. Proteggersi con la somministrazione adesso permette di non ammalarsi durante la discesa della curva epidemica, quando i casi saranno comunque tanti.