La brasiliana avanza in Umbria: picchi del 36,2%. Epicentro umbro minaccia Lazio e Toscana

In Umbria, come in gran parte del Paese, i contagi dovuti alla variante inglese del Covid hanno già superato quelli provocati dal ceppo originario. A preoccupare in queste ore è però la variante brasiliana che sta avanzando prepotentemente soprattutto in tre regioni dell’Italia centrale: Umbria, Lazio e Toscana. E’ quanto emerge dai dati della nuova “flash survey” condotta dall’ Istituto Superiore di sanità e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. Ma c’è di più: dai dati ” emerge una chiara espansione geografica dall’epicentro umbro a regioni quali Lazio e Toscana”.  Infatti la variante cosiddetta brasiliana è presente in media nel 4,3% dei casi, ma la percentuale sale al 36,2 in Umbria, 23,8 in Toscana e 13,2 nel Lazio. Proprio per questo l’Istituto Superiore di sanità chiede per questi territori ” restrizioni massime”. I tamponi presi in esame sono stati scelti in maniera casuale fra i positivi, garantendo una certa rappresentatività geografica e per fasce di età diverse. Hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni e complessivamente 101 laboratori, e sono stati effettuati 1.296 sequenziamenti. L’ Istituto Superiore di sanità, rispetto alla variante inglese, sottolinea che sta diventando ormai ” prevalente nel Paese, e in considerazione della sua maggiore trasmissibilità occorre rafforzare e innalzare le misure di mitigazione in tutta Italia per contenere e ridurre la diffusione del virus”. L ‘obiettivo deve essere, quindi, quello di ” mantenere o riportare rapidamente i valori di Rt sotto l’ 1 in modo da garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi”. L’altra variante, quella sudafricana, è presente per ora solo in tre zone: provincia di Bolzano (2,9%), Sicilia (1,7%) e Lombardia (1,4%).  I vaccini con le varianti sono efficaci ? La variante inglese è ormai accertato che non mostra resistenza all’effetto protettivo indotto dalla vaccinazione con tutti e tre i vaccini ad oggi presenti in Italia. Lo ha ricordato proprio in queste ore il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. Diverso il discorso sulla variante brasiliana. ” Da un lato – precisa sempre Locatelli – vi sono segnalazioni da parte dei colleghi brasiliani di soggetti reinfettati, tuttavia non ci sono ad oggi pubblicazioni scientifiche che abbiano reso disponibile questo tipo di informazione”. In ogni caso, evidenzia Locatelli, anche ” in presenza di eventuali reinfezioni di fatto non si dovrebbero connotare con forme di particolare gravità”.