La Ferdinandi fa boom: gremito l’Auditorium e pienone fuori. “Perugia torni a pulsare di vita”

La Ferdinandi vola e fa un pienone all’Auditorium San Francesco al Prato. Gremito l’Auditorium, una marea di persone all’esterno e l’entusiasmo è veramente tanto. Una partecipazione che da anni non si notava con tanta gente in piedi ad ascoltarla. “Un programma che fa sognare una città come bene comune”, ha subito chiarito la candidata a sindaco di Perugia per il centrosinistra. La folla applaude, anche fuori dall’Auditorium ascoltano e saltano grazie ad un impianto esterno di diffusione. “Vorrei una Perugia che torni ad avere una enorme voglia di esistere e di dire io ci sono, che sappia rendere la sua anima viva, progettata e attrattiva, una Perugia che torni a pulsare di vita e di opportunità. Perugia ha una storia importante ma anche un futuro da costruire”, batte a ritmi regolari e costanti Vittoria Ferdinandi. “Durante questi tre mesi di campagna elettorale – ha affermato Ferdinandi rivolgendosi ai presenti – abbiamo praticato un nuovo modo di fare politica, partendo dal basso, dando ascolto ai vostri sogni e bisogni, e proprio a voi abbiamo voluto restituire il frutto di quello che abbiamo raccolto finora attraverso un grande evento pubblico invitando tutta la cittadinanza”. Il suo programma è nato dal lunghissimo tour che ha fatto in queste settimane per i quartieri della città, ascoltando proposte e prendendo appunti. “I programmi politici – aggiunge – li scrivono solitamente i tecnici di partito, con noi questo non è avvenuto. Abbiamo scelto di far lavorare la politica organizzata e di ascoltare la gente avviando i tavoli di partecipazione e quelli politici della coalizione Patto Avanti e Pensa Perugia, con contributi sintetizzati da tecnici e esperti, condivisi e messi a valore in un unico grande programma plurale, condiviso, partecipato”. Ferdinandi parlando di una “rivoluzione nel metodo”, ha quindi ricordato il percorso, con l’attraversamento di 52 quartieri della città dando vita a 25 giornate di partecipazione, per un totale oltre 100 incontri e confronti pubblici. “Quando vedo questo programma – ha sottolineato – vedo un atto di ribellione alla solitudine in cui il nostro tempo ci ha costretto a vivere, con la qualità che sarà la stella polare che dovrà guidare tutto il nostro agire politico”.  Ha poi illustrato i punti del programma: partecipazione, una nuova idea di città e mobilità, città inclusiva, senza barriere e visione incentrata sulle persone e il loro progetto di vita, ambiente, salute, lavoro e sviluppo, turismo, cibo sostenibile, cultura, scuola,, giovani e sport. In merito alla partecipazione Ferdinandi ha quindi sottolineato come questa non sia solo un punto di programma ma ” un grande orizzonte” per ricostruire il rapporto tra amministrazione e cittadini, a partire dalla riapertura ” di una nuova grande stagione delle circoscrizioni”. Il programma parla anche di sanità che, ha spiegato la candidata, “abbiamo scoperto essere una delle urgenze più importanti che caratterizzano la vita dei cittadini. Creeremo un grande osservatorio comunale che possa tornare a svolgere un ruolo di controllo sulle prestazioni. Il sindaco è la prima autorità sanitaria e dimenticare questo significa abdicare al proprio ruolo”.  Inoltre, si è parlato di “un grande patto sul lavoro” con l’obiettivo “di difendere la qualità e dignità del lavoro di tutti attraverso l’applicazione della clausola del salario minimo anche per una grande rivoluzione culturale”. Per “Alleanza per la Vittoria” il Comune deve diventare anche il principale attrattore di risorse pubbliche e per questo tra le azioni c’è anche quella di potenziare la macchina comunale ” con un grande ufficio di progettazione europea per attrarre risorse e lavorare in rete con le imprese creative, gli istituti di alta formazione e il terzo settore”. Una Perugia poi che “deve tornare ad essere la capitale dei saperi e della cultura, con questa sempre più legata a welfare, innovazione ma anche alla sicurezza”. Una città che per Ferdinandi deve diventare, stringendo legami più forti con Assisi, anche luogo ideale per tavoli di cooperazione internazionale per la costruzione della pace. Una città, ha concluso, “in cui anche l’antifascismo non sia più un tema di discussione tra fazioni ma un valore indiscutibile per chiunque rappresenti le istituzioni”.