Morti per Covid, nelle Rsa 29 vittime. Una situazione in chiaroscuro.

Anche in Umbria c’è qualche primissimo segnale incoraggiante ma la pressione sulle strutture sanitarie resta molto alta. Il virus sembra  “abbassare ” la velocità , come conferma il dato di ieri con un tasso di positività poco sopra il 10%. A fronte di 5.009 tamponi eseguiti ci sono stati 556 positivi, mentre i guariti sono stati 438. Questo naturalmente non può essere scambiato per uno scampato pericolo. Proprio per questo il Ministro Boccia ha precisato che fino al 3 dicembre ” non è in discussione il cambiamento dei parametri”. Molto dipenderà dai dati di venerdì prossimo, 27 novembre , che potrebbero consentire di allentare le misure restrittive. L’ obiettivo ,  con la solita premessa che tutto sarà possibile soltanto se la curva epidemiologica continuerà a scendere, è quello di concedere ai cittadini più tempo per fare compere in vista delle festività natalizie. Apertura serale per i bar , ristoranti e pasticcerie , seguendo però in maniera rigida le linee guida e quindi il limite di quattro posti a tavola. Nessun allentamento sembra previsto per entrare e uscire dalle regioni in fascia rossa e arancione, nemmeno durante le festività.  Il tutto però ad una condizione: più siamo attenti oggi, migliore sarà il nostro Natale. Anche perché in Umbria l’ altalena di buone e cattive notizie continua. Le buone notizie arrivano sul fronte del tasso di positività,  anche se in termini assoluti il ritmo dei contagi è elevato: non sono pochi in una piccola regione come l’ Umbria più di 500 casi al giorno. Possiamo però dire che la curva è stabile, nessun nuovo picco e nessuna ulteriore emergenza. Le brutte notizie arrivano da più fronti, a cominciare da quello dei decessi. Negli ultimi 30 giorni l’ Umbria è una delle regioni con il tasso più drammatico, pari a 7,7 decessi ogni centomila abitanti e un totale che in questi primi 19 giorni di novembre si riferisce a 167 vittime. Altra brutta notizia arriva dal tasso di riempimento delle terapie intensive  che in Umbria è del 58%: siamo la terza regione peggiore. Così come non va bene il tasso dei ricoveri che raggiunge il 50%, sempre tra i più alti del nostro Paese. Negli ultimi tempi si è aggiunto un altro dato negativo: a differenze della prima ondata oggi in Umbria si muore nelle Rsa.  Sono infatti 29 i morti registrati nelle residenze per anziani umbre in questa seconda ondata. Un numero altissimo che è anche la conseguenza di tantissime positività riscontrate ultimamente nelle residenze per anziani: 328 positivi su un totale di 1.480 ospiti e 187 operatori sanitari e sociali. Questi dati ci fanno sicuramente riflettere sulle differenze tra prima e seconda ondata e soltanto con un tasso di positività inferiore a quello di oggi e con un indice Rt inferiore a 1 , potremo dire di avere sotto controllo l’epidemia.