Nodino di Perugia, il comitato chiede all’ Anas modifiche sui cantieri

A chiedere modifiche questa volta è il comitato a favore. ” Chi salverà Ponte San Giovanni”, l’associazione nata per sostenere il nuovo progetto dell’Anas per il “Nodino di Perugia”, chiede correttivi sull’ipotesi progettuale. Per il comitato alcune scelte non vanno bene e propongono “aree di uguale se non di maggiore agibilità ai fini dello svolgimento dei lavori e di minore impatto per la popolazione”. Dubbi e perplessità sono espressi “rispetto agli itinerari indicati come via di accesso dei mezzi alle zone dei lavori e delle aree di servizio agli stessi”. La ragione ? “Si tratta di scelte che potrebbero suscitare timori e preoccupazione nella popolazione locale, che già da molti anni vive nello stress prodotto dalla coabitazione con un traffico molto superiore al sopportabile. Se a questo si aggiungesse la presenza quotidiana, per molti anni,  di mezzi pesanti di cantiere in attraversamento degli abitati, sarebbe da attendersi una preventiva ostilità ai lavori”. Poi c’è il problema degli accessi. E’ stato previsto un percorso ad anello che “va ad interferire pesantemente con un centro abitato (Collestrada zona Ranco) e con la viabilità di accesso all’aeroporto e all’abitato di Sant’Egidio”. Il comitato ritiene che l’accesso al campo base numero 3 possa essere utilmente conseguito nella parte bassa utilizzando lo svincolo di Lidarno percorrendo per 540 metri la SP 247, direzione S.Egidio, per poi svoltare sulla strada Casella Palombai. Per l’area tecnica 6 (1.950 mq) la richiesta è che sia “servita dal vecchio percorso della SS 75 utilizzando il sottopasso  alla E45 che corre parallelo alla ferrovia fino ad arrivare in corrispondenza del soppresso svincolo della strada di S.Egidio, senza pesare su vie Manzoni, Pontevecchio e Valtiera. Inoltre, in zona Ferriera – dove è previsto il campo base n.2 e le aree tecniche 2 e 3 per complessivi 191.700 mq – le tre aree previste potrebbero “essere utilmente accorpate estendendo l’area tecnica 3 compresa nell’area della strada compresa tra l’uscita della galleria  e il ponte sul Tevere”.