Pd, l’agenda di Emanuela Mori: “La priorità è il lavoro”
PERUGIA – “Il tema del lavoro rientra tra le priorità del programma del Partito Democratico: un tema in cima alla lista delle priorità delle 100 cose da fare della piattaforma programmatica proposta da Matteo Renzi. L’intenzione è quella di incentivare ulteriormente le assunzioni a tempo indeterminato, sviluppando e facendo evolvere il Jobs Act. Tra le misure proposte che meritano di essere illustrate e spiegate alla gente nei nostri incontri spicca in primo luogo l’introduzione di una buonuscita per chi viene mandato via da un contratto a termine e quindi non viene regolarizzato. La finalità è quella di creare nuovi posti di lavoro attraverso una serie di misure ad hoc, come ad esempio la riduzione di 4 punti percentuali del cuneo contributivo (da 33% a 29%) per alleggerire i costi di un contratto a tempo indeterminato. Allo studio anche l’ipotesi di introdurre un salario minimo legale al fine di combattere i lavori sottopagati.”
E’ quanto dichiarato da Emanuela Mori, candidata Pd, nella lista Proporzionale alla Camera dei Deputati, nel corso di un incontro con alcune categorie professionali e lavoratori di diversi settori produttivi della regione. “Quelle del 4 Marzo sono Elezioni Politiche nazionali e quindi consultazioni che si giocano su grandi temi nel paese ma poi ovviamente – precisa Emanuela Mori – vanno calate nel locale a livello regionale dove la tematica del lavoro va calibrata alle esigenze ed emergenze dell’Umbria. Superata l’emergenza del terremoto, con un progetto complessivo di ricostruzione delle strutture, sicure, e di una nuova immagine di una regione ricca di eccellenze unica sotto certi aspetti che tutto il mondo ci invidia, dall’arte, dalla cultura, dall’ambiente, dai borghi e comuni sparsi dal nord al sud, bisognerà ripartire per la ripresa. Occupazione e posti di lavori soprattutto per i giovani dovranno anche passare inevitabilmente per nuove professioni in ambito turistico, culturale, ambientale ed agro-alimentare accanto ai tradizionali segmenti produttivi che in alcuni casi, seppur attraversati da crisi strutturali, rappresentano pur sempre con orgoglio la storia della nostra regione.”